Un esecutivo regionale che “annaspa e un parlamento che, in un contesto di politiche di governo inadeguate e inefficaci, è fin troppo appiattito”. E’ duro il giudizio della Cgil sull’azione politica in Sicilia , in un quadro di crisi economica e sociale che non allenta la morsa. Aprendo l’assemblea generale del sindacato alla presenza del leader nazionale Susanna Camusso, il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, non ha usato mezzi termini e si è detto “assai preoccupato” del fatto che “i problemi gravi della Sicilia entreranno adesso nel turbine della campagna elettorale, divenendo mere promesse, propaganda”. Pagliaro ha specificato che “per quanto riguarda la Cgil l’azione resterà ancorata alla sostanza dei fatti e tesa all’ottenimento di soluzioni”.

“Quella sostanza - ha aggiunto - che ci fa scontrare oggi a fine legislatura con riforme solo annunciate o restate a metà del guado, come quelle della forestazione, dei liberi consorzi o della formazione professionale per citarne alcune, con l’assenza di politiche per l’apparato produttivo, per l’occupazione, per contrastare la povertà e il disagio sociale che dilagano”. Sottolineate anche le “tante occasioni perdute o che tali rischiamo di diventare per l’irresolutezza di un governo che non sceglie e non propone, come nella vicenda dei porti risoltasi con una mera proroga dell’esistente mentre il paese va avanti, oppure con la questione immigrazione sulla quale il governo Crocetta – ha rilevato Pagliaro - poteva agire con politiche di accoglienza facendo anche da battistrada, ma non lo ha fatto”.

Lungo l’elenco delle “mancate soluzioni”, dai beni comuni come l’acqua alla questione rifiuti, dal risanamento dei conti alla sanità, alla vertenza dei precari degli enti locali “che il governo pensa di affrontare – ha sottolineato il segretario della Cgil -, cercando di nascondere la polvere sotto il tappeto. La soluzione Resais è infatti poco chiara, pasticciata e nelle migliori delle ipotesi servirà solo per chiedere ancora un anno di proroga”. Critico il segretario della Cgil regionale anche nei confronti del governo nazionale per “politiche dell’istruzione risoltesi con la deportazione dei docenti”, per “l’assenza di politiche per il Mezzogiorno”, per “gli interventi di destrutturazione del diritto del lavoro che hanno portato la Cgil alla battaglia per un Nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici con il progetto sulla ‘Carta dei diritti universali’, ha concluso.