UdU e Rete degli Studenti Medi aderiscono alla manifestazione nazionale dei settori e servizi pubblici del 28 novembre. Dichiara Alberto Irone, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Scuola ed Università, negli ultimi anni, sono stati tra gli ambiti del pubblico che più colpiti dai tagli, e le conseguenze si sono viste: dispersione scolastica altissima, calo vertiginoso degli iscritti alle università, cancellazione dei servizi, studenti e famiglie che sostengono spese sempre più alte. Ribadiamo con forza la necessità di un’istruzione pubblica realmente accessibile: ce ne è sempre più bisogno, eppure il governo, con questa finanziaria, sta andando proprio nella direzione opposta”.

Prosegue Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: “Come studenti abbiamo deciso di scendere in piazza a fianco dei lavoratori perché il pubblico è un valore, che va difeso senza se e senza ma. I continui tagli degli ultimi anni in questo settore hanno solo acuito la povertà e le disuguaglianze, in costante crescita nel nostro paese, ad ogni livello. Il governo deve tornare ad investire su scuola ed università e su tutto il settore pubblico. Investire nuove risorse, offrire servizi di qualità, garantire i diritti di chi lavora in questo settore è fondamentale, perché un servizio pubblico che funziona è sinonimo di uguaglianza”.

Concludono Dionisio e Irone: “Sabato saremo in piazza al fianco dei lavoratori, per ribadire al governo la necessità di invertire completamente la rotta. Diritti subito: è questo ciò che chiediamo. Diritti per i lavoratori, a partire dai rinnovi dei contratti e dallo sblocco del turnover, per riconoscere la dignità di chi lavora in un settore così importante per il nostro paese; diritti per noi studenti, perché per accedere ai più alti gradi dell’istruzione, come sancito dalla costituzione, lo stato deve garantire strumenti e servizi ben precisi; diritti per il nostro paese, affinché torni a crescere”.