Fim e Uilm hanno varato la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici (che scade il 31 dicembre 2015 e riguarda 1,6 milioni di lavoratori) senza la Fiom. Fallito, dunque, il tentativo di presentarsi al tavolo negoziale, in settembre, con una proposta condivisa, la trattativa vedrà i metalmeccanici di Cisl e Uil - che hanno firmato già i precedenti ccnl triennali senza la Cgil - fare un percorso a sè. I consigli nazionali delle due sigle hanno approvato un documento comune che prevede una richiesta di aumento medio salariale di 105 euro lordi in tre anni e proposte su partecipazione dei lavoratori, inquadramento professionale (che risale al 1973), welfare integrativo e misure per arrivare a 'una staffetta generazionale'. Ed è polemica con i metalmeccanici della Fiom, che, per i segretari generali Marco Bentivogli e Rocco Palombella, "si sono chiamati fuori da un percorso condiviso, presentando la loro piattaforma all'assemblea nazionale di categoria, lo scorso fine settimana". A sua volta, il leader delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini, accusa le altre due sigle di "rifiutare il confronto, impedendo così ai lavoratori di costruire una piattaforma unitaria".

Nel frattempo, Federmeccanica ha già risposto ai sindacati: zero aumenti. Quello che la controparte datoriale propone è un nuovo modello "senza incrementi di costo", mentre "la distribuzione della ricchezza aggiuntiva deve avvenire solo dove questa, di fatto, viene prodotta: in azienda". Fabio Storchi, presidente delle imprese metalmeccaniche, ha spiegato in una lettera indirizzata ai sindacati come le retribuzioni, nell'arco di otto anni, siano cresciute del 23,6%, a fronte di una dinamica inflattiva assai inferiore, pari al 13,2. E nel triennio 2013-15, la variazione dell'Ipca (l'inflazione al netto dei beni energetici inmportati, su cui si calcolano gli adeguamenti) è risultata, a consuntivo, di poco superiore al 2%, quando invece era stata prevista nel precedente rinnovo al 6. "Ci prospettano un aumento di 2,70 euro – hanno fatto i conti Fim e Uilm, considerando l'adeguamento all'inflazione pagato dalle aziende e, a consuntivo, non dovuto –. Abbiamo davanti il rinnovo più difficile della storia. Ma se Federmeccanica manterrà una posizione rigida sul salario e dimostrerà di non voler rinnovare il ccnl, si assumerà la responsabilità di mettere l'intero sindacato su posizioni antagoniste".