Restano in stato di agitazione i lavoratori delle aziende nazionali di costruzioni che operano per le concessioni autostradali, che protestano contro il comma ‘aaa’ contenuto nella legge delega sugli appalti. Il provvedimento, approvato la scorsa settimana in Senato, rischia di provocare 3.000 licenziamenti nelle imprese interessate.

Stamattina centinaia di lavoratori hanno partecipato al sit-in organizzato dai sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil davanti alla Camera dei Deputati. Nel corso della manifestazione, una delegazione sindacale ha incontrato numerosi parlamentari del Pd e di Sel, oltre ad Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, che ha comunicato che i lavori della Commissione si protrarranno per tutto il mese di luglio e che il voto in aula è previsto a settembre.

“La situazione resta difficile – ammettono i sindacati delle costruzioni –; l’unica nota positiva è rappresentata dall’allungamento dei tempi per l’approvazione del provvedimento. Già a partire da oggi, chiederemo incontri e audizioni a tutti i gruppi parlamentari, e rinnoveremo la richiesta di un confronto al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio. Le nostre proposte restano le stesse: è indispensabile modificare il comma ‘aaa’, che così com'è formulato prevede l’obbligo per i concessionari di affidare in gara a terzi il 100% dei lavori e dei servizi, prevedendo un periodo transitorio di adeguamento di soli dodici mesi. Ciò comporterà inevitabilmente la perdita delle professionalità presenti nel comparto della manutenzione e progettazione delle autostrade, e quindi il peggioramento della qualità e dei tempi di realizzazione dei lavori autostradali. Ed è anche necessario allargare ai lavori edili la clausola di salvaguardia prevista dal comma ‘uu’ e limitata ai soli servizi”.

Le maggiori imprese coinvolte, che rischiano la chiusura, sono Pavimental con 900 lavoratori, Spea con 650 lavoratori (una delle prime aziende di progettazione), Itinera con 750 lavoratori ed Abc 140 lavoratori, di cui di cui 73 già in cassa integrazione per chiusura di ramo d’azienda.