"Manca un'adesione etica e morale alla cultura della sicurezza, non solo da parte delle associazioni datoriali, ma anche sul versante di chi dovrebbe coordinare le politiche della prevenzione in tema di sicurezza sul lavoro". Lo afferma in una nota Doriana Pavanello della Cgil-Agb Alto Adige. Il sindacato, spiega una nota, propone di attivare un vero coordinamento del sistema della prevenzione, di pianificare l'azione ispettiva sulla base dei programmi ministeriali, di valutare i settori a maggiore rischio irregolarità e di puntare sulla formazione permanente per gli addetti ai controlli con l'utilizzo delle risorse ricavate dalle sanzioni.

Per Pavanello, il progetto provinciale di ridefinire il ruolo degli ispettori sul lavoro è "assolutamente impraticabile
sulla base del quadro normativo che disciplina la materia. Le funzioni delegate in ambito ispettivo alla Provincia sono, infatti, di natura meramente amministrativa e non una competenza primaria. Viene quindi esclusa una podestà legislativa o regolatoria autonomamente gestita in materia di attività ispettiva perché questa è funzione del Ministero del lavoro che emana direttive operative e di coordinamento dell'attività di vigilanza in modo che sia garantito l'esercizio unitario su tutto il territorio nazionale, nonché i livelli essenziali delle prestazioni entro i quali tale attività si deve svolgere".