Un urgente incontro, considerata la gravità della situazione, per verificare le soluzioni che l’intervento del Governo può mettere in atto”. È quanto chiedono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e quelli delle categorie dei trasporti di Filt, Fit e Uilt alla Presidenza del Consiglio ed ai ministri per gli Affari europei, delle Infrastrutture e dei trasporti e dello Sviluppo economico, in merito alla vertenza Sea Handling.

La Commissione Europea – scrivono i sindacati confederali e di categoria – ha giudicato 'aiuti di stato' le passate ricapitalizzazioni di Sea Handling da parte di Sea spa e richiesto la restituzione delle somme a suo tempo destinate. La lettera della Commissione, inviata alle autorità italiane, in assenza di un tempestivo intervento del Governo italiano - denunciano le organizzazioni sindacali - porterà alla inevitabile liquidazione di Sea Handling, azienda che occupa 2.300 lavoratori, ai quali vanno aggiunti i posti di lavoro in Sea e nell’indotto, che si perderebbero a seguito del fallimento”.

Secondo Cgil, Cisl, Uil, Filt, Fit e Uilt “in assenza di una sospensiva della sanzione, entro il 31 maggio, la società sarà inevitabilmente costretta alla chiusura per insolvenza”. “È assolutamente necessario – scrivono ancora le sigle sindacali al Governo – che si mettano in atto tutte le azioni possibili a tutela di una realtà produttiva molto rilevante, in un settore già in grave crisi, con conseguente perdita di lavoro per circa 3.000 persone e con le note difficoltà esistenti nel sistema di ammortizzatori sociali”.