Ulteriore contrazione, del 5%, nel 2012 delle consistenze del credito al consumo che dovrebbe attestarsi a 107 miliardi di euro. Lo prevede l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori su dati Abi-Assofin-Istat secondo cui dal 2009 l'indebitamento pari a 4.618 euro a famiglia e 1.910 euro ad individuo subira' una diminuzione complessiva del 7% e passera' a 4.280 euro a famiglia e 1.783 euro ad individuo.  

Federconsumatori-Adusbef analizza l'andamento del credito al consumo negli ultimi dieci anni, cioe' dal 2002 anno di ingresso dell'euro ad oggi per spiegare in quale modo le famiglie hanno risposto a quanto si veniva a determinare nel mercato dopo il passaggio alla moneta unica: 'un forte aumento dei prezzi e delle tariffe che, anche se non registrato (colpevolmente) dall'Istat, raggiungeva percentuali molto elevate su tariffe e sui beni di consumo'. 

'La risposta delle famiglie per colmare la perdita del potere di acquisto, derivante dagli aumenti, al fine di mantenere gli stessi standard di vita, e' stata quella di ricorrere all'indebitamento. Si chiedono quindi prestiti sia personali che per acquisti rateali anche per le spese per le proprie vacanze' rilevano le associazioni dei consumatori. Si passa da consistenze debitorie di circa 50 miliardi nel 2002 a 115 miliardi del 2009, 'nei fatti, vi e' stato piu' che un raddoppio della consistenza debitoria - sottolineano le associazioni - Nel 2008 la crisi finanziaria peggiora ulteriormente la situazione economica del Paese e le condizioni economiche delle famiglie. A partire dal 2009-2010 si inizia a registrare una progressiva frenata del credito al consumo e le relative consistenze cominciano a declinare in relazione al fatto che si compra sempre meno'. 

La diminuzione piu' marcata, 'dopo l'inversione di tendenza del 2009 che viaggia in coerenza con la volonta' delle famiglie che non intravedendo spiragli positivi per il futuro risparmiano fortemente sugli acquisti anche quelli rateali, si registra proprio quest'anno, nel 2012'.