Si è svolto questa mattina, davanti all’ospedale di Bolzano, il presidio promosso dalla Cgil/Agb, sui temi della spending review nei confronti del settore pubblico. L'iniziativa è stata indetta dalla Cgil a livello nazionale, e si è tenuta contemporaneamente in tutte le principali città d'Italia.

“La protesta si è svolta simbolicamente davanti all’ospedale – ha sottolineato il segretario generale, della Cgil altoatesina, Alfred Ebner –, perché, come sindacato, puntiamo alla tutela dell’autonomia, in primis in materia di welfare e sanità. La decisione unilaterale di tagliare ulteriori risorse alla provincia autonoma di Bolzano, da parte del governo, mette a repentaglio anche il livello qualitativo del nostro servizio sanitario, oltre a rappresentare una violazione dell’accordo di Milano. In Alto Adige il rapporto tra spesa sanitaria e Pil si aggira intorno al 7%, un valore inferiore rispetto ai nostri vicini nordici e anche rispetto alla media nazionale. Ogni discussione su questo terreno va presa dopo aver definito con trasparenza i confini dell’autonomia”.

La Cgil/Agb richiama all'attenzione il modello organizzativo, così come progettato dalla provincia nei termini della riforma clinica: “È inadeguato parlare di tagli lineari immediati in sanità – così Doriana Pavanello, della segreteria provinciale, riferendosi ai diktat del governo –; invece, è necessario dare seguito alla riorganizzazione strutturale prevista nel piano sanitario, spostando risorse dai centri ospedalieri verso i distretti e la medicina di base”.

“Questo vale in primo luogo per le prestazioni specialistiche – prosegue Cristina Masera, della Funzione pubblica Cgil/Agb –, che in Alto Adige ammontano a circa 7 milioni e mezzo l’anno. Il trend evolutivo della popolazione segna un aumento dell’età media, per cui una riduzione dei costi non può che puntare sul capitolo del prevenzione delle malattie croniche, che rappresentano oggi i due terzi della spesa sanitaria locale. Sono questi gli ambiti d’azione che consentirebbero d’incidere nel medio termine sulla spesa globale sanitaria”. “Oggi, in Alto Adige – conclude Ebner – si spendono 2.200 euro pro capite, cifra tendenzialmente in calo, mentre nei paesi a noi più vicini e che rappresentano una misura credibile di confronto, le cose stanno diversamente: Austria, 2700 pro capite, Germania 2.500, Svizzera 3.800 euro”.