"Il sindaco Alemanno dovrebbe avere il pudore di tacere. Non ci risulta fosse in piazza a contare i manifestanti e comunque chiunque gli abbia riferito che i lavoratori, i pensionati e i giovani erano meno di mille gli ha dato una notizia falsa: eravamo tantissimi". Così Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio. "Detto questo - continua - non intendiamo affatto partecipare alla guerra dei numeri: quello che conta è che lo sciopero e la manifestazione di oggi siano riusciti".

"Ideologiche, per usare un termine a lui caro, - aggiunge - sono queste penose polemiche che il sindaco non perde occasione di sollevare con la Cgil e i sindacati dimostrando una miopia intellettuale e umana che ci lascia di stucco. Di fronte alla perdita dei posti di lavoro, all'oramai quotidiana chiusura delle aziende, all'aumento della tasse, all'impoverimento delle famiglie e dei pensionati, all'aumento della disoccupazione e della precarietà ci saremmo aspettati un ben diverso atteggiamento da parte di chi ha l'onore e l'onere di rappresentare una città come Roma e i suoi cittadini".

"Anziché polemizzare - dunque - Alemanno si preoccupi in quanto primo cittadino di dare risposte ai problemi che anche la manifestazione di oggi ha messo in rilievo, potenziando le risorse per il sociale a partire dall'assistenza domiciliare, valorizzando le potenzialità della aziende pubbliche locali per creare lavoro, incrementando gli investimenti, introducendo sistemi di equità e progressività fiscale nella tassazione, rifinanziando il contributo all'affitto".