Il 14 e 15 maggio 2010, alla vigilia della Marcia Perugia-Assisi, si svolgerà a Perugia il Forum della Pace. Un evento unico, senza precedenti. Una grande “Università della pace”. Tra gli eventi in programma, sabato 15 maggio alle ore 9 presso la Sala del dottorato - Logge di San Lorenzo  in Piazza IV Novembre, si terrà il seminario: “Facciamo pace con il lavoro”. Lo riferisce una nota della Cgil umbra.

Si tratta di un appuntamento di grande importanza per i sindacati umbri che infatti daranno un contributo significativo al dibattito attraverso le testimonianze di un gruppo di lavoratori e lavoratrici. Ci saranno operai e dipendenti, vittime della crisi, di molte aziende del territorio come: Emicom, Bp Metalmeccanica, Meraklon, Merloni. Poi ci saranno lavoratori immigrati, lavoratrici precarie del mondo della scuola, dei call center e, inoltre, interverrà Lorena Coletti, sorella di Giuseppe,  una delle vittime della Umbria Olii di Campello sul Clitunno. A nome di Cgil, Cisl, Uil e Acli, che organizzano il seminario, interverranno Claudio Treves, responsabile del mercato del lavoro Cgil, Marco Massera del dipartimento politiche del lavoro della Uil nazionale e Liliana Ocmin segretaria confederale Cisl.

Ma il tema del lavoro e quello
della crisi economica-sociale, con i suoi protagonisti, non sarà solo oggetto della discussione del seminario di sabato, ma sarà attivamente presente anche nella giornata domenica, nella Marcia della Pace, con molte iniziative. In testa al corteo ci saranno infatti gli operai, tra cui quelli dell'Ast, vestiti con tute ed elmetti da lavoro. Inoltre, due presidi verranno organizzati a Ponte san Giovanni (dove saranno presenti lavoratori della scuola e del settore agroalimentare, tra cui quelli della San Gemini Fruit) e a Santa Maria degli Angeli, dove si incontreranno le due vertenze simbolo dell'Umbria, Merloni e Basell. Infine, all'arrivo della Marcia, alcuni lavoratori stenderanno uno striscione dalla cima della Rocca di Assisi per richiamare simbolicamente le tante vertenze che in giro per il Paese hanno portato lavoratrici e lavoratori a salire sui tetti delle fabbriche, dei Comuni, sulle torri e sui campanili per rendere visibili le loro lotte e abbattere il muro del silenzio che tenta di nascondere la vera entità della crisi.