Onorevole Ministra Brambilla,

Siamo un gruppo di traduttori e interpreti professionisti. Leggiamo oggi sul portale internazionale di traduzione ProZ il seguente annuncio:

Gentili Traduttori,
stiamo ricercano nuovi collaboratori da inserire in un progetto di traduzione del ministero del turismo.
L’ente ci sta inviando e ci invierà per tutto il 2010 materiale del sito www.italia.it da tradurre in inglese, francese, tedesco e spagnolo. La “cartella” dettata dal ministero è di 2600 caratteri (??) e il prezzo è di 9 euro lordi con pagamento a 90 giorni (sono sempre condizioni del ministero).
E’ un prezzo molto basso ma si deve pensare alla quantità e alla continuità del lavoro.
Se siete interessati al lavoro potete contattarmi via mail, telefono o skype.
Abbiamo già dei file da assegnare da tradurre con una certa urgenza.
Grazie della collaborazione.
Cordiali saluti

L’annuncio risulta inserito dall’agenzia OMISSIS.

Gradiremmo sapere, in quanto membri di una categoria consistente di liberi professionisti che operano nel settore linguistico, se quanto indicato nell’annuncio in merito a tariffe e condizioni di pagamento corrisponde a verità.

Un traduttore professionista che faccia bene il suo mestiere traduce fino a un massimo di 10-12 cartelle da 1500 caratteri al giorno, equivalenti a circa 6-7 cartelle da 2600 caratteri. Quella proposta corrisponde, quindi, a una tariffa massima di 54-63 euro lordi al giorno, pari in media a 25-30 euro al netto di contributi previdenziali e imposte. In altre parole, 9 euro lordi a cartella da 2600 caratteri corrispondono, a parità di potere d’acquisto, alla paga giornaliera di un operaio in uno sweatshop indonesiano. Una tariffa minima congrua allo sforzo e alla qualità richiesta dovrebbe essere pari ad almeno il triplo.

Quello proposto è, per farla breve, un compenso assolutamente inaccettabile e mortificante per la nostra già bistrattata professione. Se le tariffe che offre il Ministero ai suoi traduttori sono queste, non meraviglia che il sito www.italia.it sia pieno di strafalcioni grossolani e imbarazzanti, che danno una pessima immagine del nostro Paese nel mondo.

Ci chiediamo se l’immagine dell’Italia all’estero e la valorizzazione delle sue risorse umane non valgano forse un investimento più allineato con il tipo di servizio richiesto e il suo campo di applicazione.

Certi di un Suo cortese riscontro, la salutiamo cordialmente.

Per firmare la lettera: Firmiamo.it