L’incontro tra governo e sindacati sulle pensioni “non è andato bene”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine del confronto tra esecutivo e parti sociali avvenuto oggi, 19 gennaio, alla presenza, tra gli altri, della ministra del Lavoro Marina Calderone.

Disponibilità generica al confronto

I rappresentanti del governo Meloni hanno dato a Cgil, Cisl e Uil una “disponibilità generica ad avviare dei tavoli di confronto - spiega Landini -. Ci hanno indicato un primo incontro l’8 febbraio su giovani e donne, ma non abbiamo avuto nessuna risposta sui tempi con cui fare questo confronto, che per noi va fatto rapidamente, prima che venga realizzato il Def, perché serve capire se ci sono o no le risorse e la volontà politica di realizzare la riforma della legge Fornero”.

Le richieste di Cgil, Cisl e Uil

Le confederazioni hanno “ribadito che il confronto va fatto sulla piattaforma che Cgil, Cisl e Uil hanno presentato al governo”, dunque “richieste molto precise”: “La pensione di garanzia per i giovani e per le donne la possibilità di uscire in modo flessibile a partire da 62 anni - spiega sempre Landini -, i 41 anni di contributi, il riconoscimento e la regolazione dei lavori gravosi, il riconoscimento del lavoro di cura, delle differenze di genere e allo stesso tempo l'incentivazione in un piano anche legislativo del ricorso alla pensione integrativa”.

Rivalutare le pensioni, adeguare i salari 

Prosegue Landini: “Abbiamo anche posto il tema della rivalutazione delle pensioni e abbiamo ribadito che la legge finanziaria non ha fatto altro che prevedere interventi che hanno tagliato sulle pensioni. Infine abbiamo posto un tema di fondo: siccome si parla di sostenibilità del sistema, questa sostenibilità è legata anche al superamento del lavoro precario”, quindi occorre “adeguare i salari”. Le persone devono avere “un lavoro di qualità con contributi e diritti”, per questo i sindacati hanno “chiesto non solo di superare i voucher, ma di aprire un vero e proprio tavolo di trattativa che rimetta in discussione le leggi sbagliate sulla precarietà e che stabilisca che i giovani non devono avere un futuro di precarietà, ma la possibilità di rapporti di lavoro e salari dignitosi”. 

Chiudere prima del Def

“Sull’insieme di queste questioni noi oggi non abbiamo ricevuto risposte di merito, se non una disponibilità ad aprire altri tavoli. Bisogna passare dalle parole ai fatti e c'è bisogno di risposte molto più precise. Vogliamo che il governo risponda alla nostra piattaforma”. Ma è fondamentale, ha ribadito Landini, che “il confronto si concluda prima che venga elaborato il Documento di programmazione economica del governo ad aprile. Perché è dentro quel documento che si decide se nei prossimi anni ci sono o no le risorse per fare le riforme che noi stiamo chiedendo”. 

Una pensione di garanzia

“Raccontarci che il confronto può andare avanti anche tutto l'anno per vedere che cosa si farà nella propria legge finanziaria significa in realtà non voler mettere mano alla legge Fornero”. Cgil, Cisl e Uil insistono sulla necessità di una “pensione di garanzia per i giovani e le donne” in condizioni di precarietà: “Non puoi avere un sistema contributivo puro, servono degli elementi di solidarietà, e quindi risorse che riguardano la questione fiscale. La riforma fiscale nel nostro Paese è un punto decisivo, sia per aumentare gli stipendi, sia per affrontare l'estensione dei diritti, dalle pensioni alla sanità pubblica”, ha concluso Landini.