“Bene, se confermata, la proposta di riconoscere la gravosità del lavoro edile riducendo a 30 anni di contributi la soglia per poter accedere alla cosiddetta Super Ape Social: gli edili sono infatti tra i lavoratori che più rischiano in assoluto infortuni e malattie professionali, con una delle più basse aspettative di vita media, in un settore dove lavoro nero e discontinuità sono caratteristiche endemiche. Così come positivo sarebbe il riconoscimento della gravosità del lavoro in falegnameria e dei verniciatori industriali. L’obiettivo rimane però garantire un sistema di uscite flessibili e di garanzie universali come chiesto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per una riforma complessiva del sistema pensionistico”. Così commenta in una nota Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil, il principale sindacato delle costruzioni e del legno-arredo, le conclusioni della prima istruttoria della Commissione sui lavori gravosi, presieduta dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano.

“In particolare se venissero confermate le indicazioni di poter accedere all’Ape Social con 30 anni di contributi e con 7 su 10 degli ultimi anni lavorati nel settore, come Fillea Cgil stimiamo in almeno 15 mila gli over 63 che potrebbero accedervi nei prossimi 3 anni, favorendo non solo un ricambio generazionale oggi ancora più urgente alla luce della domanda su rigenerazione, nuove tecniche costruttive e nuovi materiali, ma anche e soprattutto riducendo gli infortuni gravi e mortali. Un infortunio grave su 4 riguarda infatti lavoratori over 60. E’ il momento che i nonni scendano dalle impalcature – conclude Genovesi - per godersi, dopo anni di fatica, i nipotini ed il meritato riposo”.