Ai sindacati la manovra finanziaria messa a punto dal governo, seppure ancora in via di definizione, piace davvero poco. E oggi (mercoledì 19 dicembre) ne parlano diffusamente in tre attivi unitari che si svolgono in contemporanea a Roma, Milano e Napoli, a partire dalle ore 10. La decisione è stata presa da Cgil, Cisl e Uil dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che si è svolto lunedì 10 dicembre, nel corso del quale i tre segretari generali hanno illustrato le loro priorità per la legge di bilancio 2019. I sindacati intendo verificare se le loro proposte "si tradurranno in modifiche alla manovra finanziaria e se sarà dato seguito all’impegno di futuri incontri su temi da approfondire”. Per queste ragioni, Cgil, Cisl e Uil hanno ritenuto opportuno "continuare il percorso di sensibilizzazione e pressione nei riguardi del Parlamento e del governo attraverso lo svolgimento di tre grandi attivi nazionali unitari, che vedono il coinvolgimento delle Rsu, dei delegati, degli attivisti pensionati e di tutto il gruppo dirigente”.

L’iniziativa di Roma si tiene al Teatro Ambra Jovinelli (in via Guglielmo Pepe 45) e sarà chiusa dal leader della Uil Carmelo Barbagallo (per Cgil e Cisl saranno presenti i segretari confederali Gianna Fracassi e Ignazio Ganga); quella di Milano si svolge al Teatro Nuovo (in piazza San Babila 3) con le conclusioni del numero uno della Cisl Annamaria Furlan (per Cgil e Uil saranno presenti i segretari confederali Roberto Ghiselli e Domenico Proietti), mentre per quella di Napoli l'appuntamento è alla Mostra d’Oltremare (in viale John Fitzgerald Kennedy 54), dove prende la parola il segretario generale della Cgil Susanna Camusso (per la Cisl sarà presente il segretario generale aggiunto Luigi Sbarra e per la Uil la segretaria confederale Ivana Veronese).

"Sulla manovra il presidente Conte non ha detto molto, a parte illustrarci i loro meriti. Sul metodo, il premier ha ammesso che c'è stato un ritardo nel dialogo con i sindacati e che questo era dovuto alla fase convulsa del governo. In futuro, ha detto, si rimedierà. Ma a noi servono indicazioni e confronto su questa manovra, non su quella dell'anno prossimo". Questo il commento di Susanna Camusso al vertice di lunedì 10, cui ha partecipato assieme ai segretari generali di Cisl e Uil. “Conte ci ha detto di aver recepito e che solleciterà i ministri a procedere a incontri e approfondimenti, ma è troppo poco per parlare di una svolta”. Entrando nel dettaglio di alcuni provvedimenti, sul reddito di cittadinanza il leader Cgil ha detto "che dev'essere una misura di inclusione e non assistenziale" e che occorre "capire il ruolo dei centri dell'impiego e di quanto verranno incentivati, in realtà è una norma che ancora non conosciamo", mentre ha definito quota 100 "un mistero", ribadendo che per i sindacati "resta una misura del tutto parziale rispetto alla necessità di cambiare a fondo la previdenza, pensando ai giovani e alle donne".

Nel corso dell’incontro le tre organizzazioni hanno presentato un documento unitario critico nei confronti della legge di Bilancio, approvato dagli esecutivi il 22 ottobre scorso, contenente una serie di proposte per il rilancio dell'economia e degli investimenti. A illustrare la piattaforma sindacale è stata Susanna Camusso, che ha sottolineato come bisogna “ricostruire la connessione tra sistema pubblico e persone, con il pubblico che deve avere una funzione guida”, rimarcando anche la necessità di “investimenti per il 6 per cento del Pil non solo per le grandi opere, ma anche per scuola e infanzia”. Sul fronte fiscale ha sottolineato che serve un intervento “in senso progressivo che ridia potere d'acquisto ai lavoratori”, segnalando poi “problemi sul fronte degli ammortizzatori sociali e sulla questione della Naspi”. Rispetto a quota 100, infine, i sindacati hanno chiesto più chiarezza sulle ripercussioni che una riforma delle pensioni potrebbe avere nei confronti dei giovani e delle donne, ribadendo l'urgenza di un riconoscimento della maternità attraverso uno sconto sui contributi necessari ad accedere al pensionamento per ogni figlio.