PHOTO
La nuova istanza dell’ex Ilva prevede la cassa integrazione per 4.050 lavoratori, di cui 3.500 a Taranto. Questa la prima notizia in merito all’incontro che si è tenuto mercoledì 25 giugno al ministero del Lavoro, con specifico riferimento alla nuova procedura di cig, a seguito dell’incidente dell’altoforno 1 verificatosi lo scorso 7 maggio.
“Sono state confermate le criticità in merito alla ripartenza dell’altoforno 2 che, secondo il piano di marcia annunciato, ripartirà entro il 31 dicembre del 2025”, spiega Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia Fiom Cgil: “Occorre costruire una prospettiva non solo per la ripartenza degli impianti e dell’azienda, ma anche sul processo di transizione ecologica attraverso un piano industriale e ambientale che possa finalmente traguardare l’obiettivo della decarbonizzazione”.
Scarpa evidenzia che “sono necessarie maggiori risorse per la ripartenza, per la manutenzione degli impianti e per dare prospettive certe a tutti gli stabilimenti ex Ilva”. La Fiom ha poi chiesto “di gestire questa difficile fase che riguarda l’ex Ilva anche attraverso strumenti straordinari dalla formazione predisposta dall’azienda, a quella delle Regioni attraverso appositi bandi per i lavoratori in cassa integrazione”.
Il dirigente sindacale sottolinea anche la necessità di continuare “a tenere aperto il tavolo permanente istituito a Palazzo Chigi con tutti i soggetti istituzionali responsabili al fine di tenere insieme le questioni occupazionali, industriali ed ambientali”.
Il prossimo incontro di aggiornamento al ministero del Lavoro sarà il 3 luglio. Scarpa così conclude: “Riteniamo indispensabile trovare le giuste risposte alle nostre richieste per garantire la continuità produttiva necessaria ad avviare il processo di transizione ecologica”.