Dopo un lungo negoziato, iniziato nell'ottobre 2022, è stata sottoscritta oggi con i vertici del gruppo Marelli l'ipotesi d'accordo integrativo che determina il passaggio dal contratto specifico di lavoro al Ccnl. Ciò riporta la democrazia in fabbrica, con il ritorno della centralità del ruolo delle Rsu, e con il percorso di approvazione attraverso referendum dei contenuti dell'integrativo.

Inoltre, l'ipotesi d'accordo rimette in capo alle Rsu la contrattazione per la gestione dei turni, dello straordinario, delle condizioni di lavoro e di tutto quello che determina la gestione quotidiana degli stabilimenti, attraverso un sistema di relazioni sindacali che, a differenza di quanto previsto dal contratto 'Fiat', non prevede alcuna sanzione e che riconosce in pieno le prerogative della rappresentanza sindacale.

"Una giornata storica, un risultato eccezionale, frutto dell'azione quotidiana e della resistenza, durata oltre dieci anni, delle delegate e dei delegati della Fiom, che in questi anni hanno continuato a rappresentare le istanze dei lavoratori e portato avanti le rivendicazioni della nostra organizzazione", spiegano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom, responsabile automotive, e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom.

"Il risultato ottenuto delle lavoratrici e dai lavoratori della Marelli ci dice che la battaglia portata avanti dalla Fiom è giusta e che anche in Stellantis, Cnhi, Iveco e Ferrari si possono riconquistare diritti, democrazia e contrattazione. In Marelli lo si è fatto, nel gruppo Stellantis lo si può fare", conclude il comunicato dei due dirigenti sindacali.