Nell’incontro tenuto oggi in videoconferenza presso il Mise, alla presenza delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, della Regione Friuli Venezia Giulia e di Invitalia, "l’azienda ci ha presentato un piano industriale che, al netto dei dettagli, evidenzia in sintesi la sofferenza dell’ultimo periodo, dovuta anche alla carenza di approvvigionamenti, in particolare di semiconduttori, ma che soprattutto non si addentra nei dettagli delle prospettive future che al momento potrebbero essere poco avvincenti per quanto riguarda fatturato, produttività e impatto occupazionale. Il piano dovrebbe essere rivisto stimolando nuovi elementi positivi nel corso del 2023, con la messa in sicurezza delle attività svolte per Nokia e con il necessario ampliamento delle attività anche su nuovi clienti rispetto all’attuale (quasi) monocommittente, grazie anche all’interazione con gli investimenti previsti dal Pnrr". Lo dichiarano in una nota Valentina Orazzini, coordinatrice nazionale del gruppo per la Fiom e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale.

Le sindacaliste quindi proseguono: "Riteniamo sicuramente apprezzabile il fatto che, rispetto ai precedenti incontri, oggi siano state messe a sistema e condivise delle informazioni che finora non erano state sufficienti per avviare una discussione concreta, tuttavia un piano vero e proprio che guardi allo sviluppo futuro del sito triestino deve ancora vedere la luce - a loro avviso -. L’elemento di forte criticità che viene confermato dal piano aziendale è che, per quanto riguarda l’aspetto produttivo, la parte che copre il 90% è rappresentata da un solo cliente e lo stesso rischia di virare il proprio interesse dalla produzione di apparati alla logistica integrata, elemento che stravolgerebbe la natura del sito".

Su tutte rimane poi l’incognita occupazionale, quanto cioè questo nuovo piano a regime preveda di sviluppare in termini di futura occupazione. "Tutte questioni che, come abbiamo chiesto, devono essere approfondite a un tavolo nazionale con il Mise. Per poter affrontare un percorso che sicuramente non è di immediata risoluzione abbiamo chiesto al tavolo del Mise: una fase transitoria con un accordo di solidarietà, da gestire localmente, di due mesi. Fondamentale per noi è l’aver ottenuto che durante questo periodo transitorio non ci sia una riduzione dell’occupazione, includendo i lavoratori interinali, e che contemporaneamente proseguano le verifiche tra Mise e Invitalia, così come ci è stato garantito, su quali risorse potranno essere messe in campo, a partire da quelle del Pnrr, per il rilancio industriale e occupazionale dell’azienda, avendo su questo anche un’interlocuzione con Nokia".

Sono infine state fissate le prossime date del tavolo nazionale presso il Mise nei giorni 27 giugno e 22 luglio prossimi, per condividere aggiornamenti e prossimi passaggi.