"Dal primo giorno della lunga, impegnativa e sofferta vertenza della Acc Wanbao di Mel che ha portato alla definitiva interruzione della sua produzione tipica (i compressori per frigoriferi domestici, che l'hanno portata ad essere nel recente passato leader europea), il nostro primo e inderogabile impegno è stato quello di mantenere l'unità e la solidarietà tra tutti le lavoratrici e i lavoratori con il preciso obbiettivo di dare a tutti una soluzione occupazionale sicura". Inizia così la nota di Stefano Bona, segretario generale della Fiom di Belluno.

"A più di due anni di distanza - spiega -, a seguito di una lotta intensa e pervasiva durante la quale la generosa capacità di mobilitazione non è mai venuta meno, si è arrivati all’ipotesi di cessione del compendio aziendale al gruppo Lu.Ve. in qualità di unici interessati a un’offerta vincolante di acquisto avanzata al commissario straordinario Maurizio Castro. La trattativa con il gruppo Lu.Ve. ci ha visti impegnati fino all'ultimo minuto utile nel tentativo di addivenire a un accordo condiviso che garantisse in modo chiaro e inequivocabile un futuro occupazionale alle nostre donne e ai nostri uomini. Così non è stato e la scelta di non firmare l'accordo è coerente con quanto da noi sempre sostenuto e rivendicato. È necessario sottolineare come la Lu.Ve. trarrà grande giovamento da questo accordo che contiene, a nostro avviso, molteplici punti che non ci convincono. Su questo frangente siamo disponibili a un confronto con quanti pensano che, invece, sia un’intesa utile che tenga davvero in considerazione lavoratrici e lavoratori".

L'accordo pone vincoli e condizioni tutte a vantaggio di Lu.Ve. e non garantisce soluzioni occupazionali per tutti. "La Fiom di Belluno - da parte sua - continuerà a garantire il sostegno pieno e incondizionato in primis alle nostre Rsu, firmatarie dell'accordo, e a tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’ormai ex Acc, vanto della storia industriale e manifatturiera della provincia di Belluno, rivendicando sin d'ora la piena legittimità della nostra decisione il totale coerenza con quanto sempre sostenuto".