"La transizione ecologica è tra i temi centrali che il Governo non affronta ancora come dovrebbe: l'industria del nostro Paese ha di fronte un passaggio epocale, ma ancora manca una visione strategica per la sostenibilità ambientale delle produzioni e per l'industrializzazione delle relative filiere a garanzia di tutta l'occupazione. Continueremo a mobilitarci per ottenere il mantenimento di tutti i posti di lavoro dei lavoratori dell'indotto anche dopo l'uscita dal carbone e rivendichiamo un confronto serio, dati alla mano, con il Governo e i Ministeri competenti. Vogliamo una transizione giusta, rispettosa dei lavoratori, e verde. Così in una nota la Fiom Cgil di Civitavecchia-Roma nord-Viterbo.
 
"L'eolico-offshore è un progetto condiviso dal territorio e merita rispetto. Inoltre, Civitavecchia ha anche tutte le competenze necessarie per ampliarlo con lo sviluppo di un hub finalizzato alla costruzione e l'assemblaggio di impianti di quel tipo. Siamo certi che un progetto con queste caratteristiche potrà trovare anche l'interesse di importanti realtà industriali metalmeccaniche: per questo motivo le associazioni datoriali dovrebbero fare un passo in più, mentre Enel – che tra i suoi azionisti ha il ministero e importanti investitori istituzionali – dovrebbe passare dai comunicati ai fatti e collaborare per garantire un futuro a tutti i lavoratori", conclude il sindacato.