“A ridosso della riapertura delle scuole, ci troviamo nuovamente di fronte all’irresponsabilità della società Tundo che gestisce il trasporto disabili individuale e collettivo scolastico, con il rischio di gravi ripercussioni sul servizio”. Così, in una nota, la Cgil e la Filt Cgil di Roma e del Lazio.

“I circa 260 lavoratori non ricevono da maggio la retribuzione dovuta - continua la nota -. Nonostante le loro giuste rivendicazioni e le pressioni per sbloccare la situazione ormai insostenibile, si sono avviate le procedure di raffreddamento con il Prefetto di Roma, fase propedeutica che può arrivare alla dichiarazione di uno sciopero se la Tundo non garantirà gli stipendi con continuità e regolarità".

“Il Comune di Roma - prosegue la nota - più volte sollecitato a intervenire in modo risolutivo sul comportamento irresponsabile della società, non sembra interessato a scongiurare disservizi e disagi per i circa 5mila utenti che si avvalgono del trasporto per la frequenza della scuola nella città. Le conseguenze cadranno, inevitabilmente, oltre che sui lavoratori non pagati, sugli alunni che non potranno frequentare con serenità la scuola e sulle famiglie che, come ogni anno, dovranno sobbarcarsi l’onere di garantire la frequenza ai propri figli: settimane e mesi di stress, incertezza e fatica.

Lo scorso anno, dopo una fase iniziale sempre problematica, anche per il diffondersi della pandemia, e caratterizzata da disservizi e criticità, abbiamo chiesto a Roma Capitale di intervenire prima dell'avvio dell'anno scolastico per prevenire tali emergenze derivanti dai reiterati atteggiamenti inadempienti della Tundo e da questioni di carattere organizzativo in modo da garantire finalmente un inizio dell’anno scolastico sereno a tanti ragazzi e alle loro famiglie e l’accesso al diritto allo studio agli studenti con disabilità come a tutti gli altri".

"Non è più accettabile - scrivono Cgil e Filt territoriali - che una fascia di popolazione che quotidianamente vive condizioni di difficoltà debba avere un servizio incerto precario irregolare e ci chiediamo se il Comune di Roma abbia a cuore il benessere di queste famiglie. Abbiamo chiesto alla Commissione di garanzia per l’attuazione della Legge sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali un intervento per accertare eventuali responsabilità in capo all'amministrazione Comunale che eroga il servizio, nel rispetto dei compiti che la legge le attribuisce. Ribadiamo comunque la nostra disponibilità a un confronto serio con Roma Capitale per individuare percorsi alternativi che possano portare a una soluzione del problema”.