Si è svolto oggi, 22 aprile, al ministero dello Sviluppo economico l'incontro tra Cnh Industrial e sindacati, convocato dal ministro Giorgetti dopo l'interruzione della trattativa con il Gruppo Faw Jiefang riguardante la cessione di Iveco. "Il ministro ha risposto alla nostra richiesta di consolidare il confronto affermando che oggi è partito un tavolo di politica industriale e non di crisi. Questo è il punto su cui la Fiom e la Cgil sono impegnate con le lavoratrici ed i lavoratori". È quanto si legge in una nota congiunta di Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, e Silvia Spera, Area Politiche Industriali della Cgil nazionale.

"L'incontro - proseguono i sindacalisti - è sicuramente un primo passo importante, che risponde alle richieste dei sindacati di aprire un confronto per investire in un settore strategico come quello della produzione di mezzi di trasporto nella transizione digitale e ambientale". Cnh Industrial ha confermato il piano che prevede la separazione dei settori tra “On-Highway” e “Off-Highway” e la successiva quotazione, riferiscono Fiom e Cgil, che hanno chiesto a Giorgetti di "proseguire il confronto su due punti: l'attuazione e implementazione dell’accordo stipulato al Mise il 10 marzo 2020 e garantire che lo spin off di Iveco realizzi la crescita industriale e occupazionale anche per l'intera filiera in cui sono occupati migliaia di lavoratori", spiegano De Palma e Spera.

"Le risorse del Recovery Plan - prosegue la nota - devono servire ad investire nel settore e avviare la transizione verso tecnologie digitali e ambientalmente sostenibili, per dare maggiore impulso all’elettrificazione e alla ricerca e lo sviluppo per l’utilizzo dell’idrogeno sulle trazioni dei mezzi medi e pesanti e al contempo garantire la transizione senza impatti occupazionali".

Fiom e Cgil ricordano che "Cnhi vede crescere la domanda di mercato in tutti i settori" e che "è il momento di intervenire per velocizzare gli investimenti in tutti i settori. Il confronto con l'azienda e il ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro deve consolidarsi per garantire la realizzazione del piano industriale e gli investimenti su tutte le aree di business. Il cambiamento tecnologico va affrontato utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, da quelli per la formazione agli ammortizzatori sociali per tutelare l'occupazione, aumentare le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori e favorire il ricambio generazionale degli stabilimenti e degli enti centrali".

"Il primo passo è stato fatto - concludono De Palme e Spera -, ma oltre il percorso è necessario andare quanto prima alla realizzazione di un accordo di politica industriale per un settore strategico: powertrain, trasporto, costruzioni, macchine agricole e veicoli industriali”.