Il cambio appalto è sempre più spesso un passaggio critico, che porta con sé riduzioni di orari, di retribuzione o di organico, ma il cambio della guardia che avrà luogo a partire dal 1° aprile nello stabilimento siderurgico di Taranto sembra gettare, in aggiunta, un’ombra sulla situazione generale delle acciaierie.

A lasciare il sito è la Alliance Green Services Italia, che occupa circa 190 addetti, per la maggior parte multiservizi, con una quota di metalmeccanici. AGS Italia era arrivata a Taranto soltanto un anno e mezzo fa, per raccogliere i lavoratori di tre appalti in scadenza: un avvicendamento pesante, che aveva lasciato a casa, tra tempi determinati e somministrati, circa 200 lavoratori.

L’AGS è un’azienda lussemburghese di multiservizi nata da una costola di ArcelorMittal – spiega Daniele Simon, Filcams Cgil Taranto – una delle tante che fanno capo al colosso industriale, che le utilizza per governare il mondo degli appalti dall’interno. Quando ArcelorMittal è arrivata a Taranto ha acquistato l’Ilva e assorbito una grossa parte degli appalti che prima facevano capo alle aziende del territorio”.

Prima la creazione di ArcelorMittal Italia, poi l’ingresso dello Stato nel capitale, ora questa defezione. Un segnale negativo. “Svincolarsi dagli appalti potrebbe essere la prima avvisaglia del ritiro dell’azienda – aggiunge Simon – abbiamo la sensazione che l’accordo sfumerà e che Mittal stia per abbandonare il sito siderurgico”.

L’appalto lasciato da Alliance Green Services è stato vinto da due aziende, la Semat Service, una grande multiservizi, e la Sea, un’azienda metalmeccanica. Ed è quest’ultima a preoccupare il sindacato, che si chiede se sarà in grado di assorbire l’intera forza lavoro fuoriuscita, senza un vincolo contrattuale e nessuna clausola sociale. “Sono 85 i lavoratori che dovrebbero transitare alla nuova azienda e non sappiamo se riusciranno a passare tutti alle stesse condizioni” conclude il funzionario della Filcams tarantina che insieme alle altre sigle sindacali ha interpellato la Regione, e chiesto l’apertura di un tavolo prefettizio. È attesa per la prossima settimana la convocazione delle parti.