“La città di Roma è attraversata da una crisi aspra e profonda. Alla diffusione del Covid-19, che ha colpito e sta colpendo tanti cittadini, si è aggiunta la crescita della povertà e si sono acuite le differenze sociali". A dirlo sono Fp Cgil di Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma e Lazio: "La popolazione fragile è aumentata e la sua condizione si è ulteriormente aggravata. Anziani e disabili sono sempre più soli e con necessità nuove e diverse di assistenza e sostegno. La popolazione a rischio esclusione sociale è aumentata e le file di persone che chiedono i pacchi alimentari e un luogo dove passare la notte sono raddoppiate”.

I sindacati segnalano che “i Municipi ricevono richieste di assistenza, di sostegno, di aiuto cui non riescono a far fronte. Tantissimi non richiedono nulla perché sono scoraggiati e vivono con vergogna il nuovo stato di necessità. Da novembre a oggi dieci senzatetto sono morti perché hanno trovato solo nelle strade e nei cartoni l'accoglienza cui avevano diritto. In queste condizioni solo pensare a una riduzione di fondi stanziati in bilancio sembra una follia. Eppure dal bilancio presentato in commissione risulta che il taglio non solo è previsto, ma è anche considerevole”.

Fp Cgil di Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma e Lazio rilevano che “il 13 gennaio, in occasione del presidio sotto l’assessorato alle Politiche sociali, il Comune di Roma ha provato a smentire le nostre denunce, accusandoci di aver diffuso i numeri 'in modo improprio, confondendo le cifre ad arte'. Quanto da noi diffuso riprende esattamente quanto riportato negli allegati al bilancio di previsione 2021. Alla richiesta di chiarimenti inviata alla ragioneria lo scorso 18 gennaio non è stata data risposta. In assenza di spiegazioni sulle singole voci, al momento risulta una riduzione di circa 43 milioni di euro (allegata al comunicato la tabella riepilogativa). Tagliare 43 milioni di euro significa una riduzione di più di 2 milioni di ore di assistenza e il conseguente rischio di licenziamento per circa 3000 lavoratrici e lavoratori”.

Sull’assistenza domiciliare grava anche il mancato adeguamento dei "livelli di budget individuali, fermi al 2012, a fronte delle maggiori necessità di assistenza dei cittadini con disabilità. A rischio anche il servizio di trasporto per persone disabili, destinato al lavoro, allo studio, alla terapia, alle attività sociali e sport, gestito da Roma Capitale: sono stanziati in bilancio solo 3 milioni rispetto ai 7 previsti, e di questi 1.9 milioni sono già impegnati. Senza un’integrazione delle risorse necessarie per dare continuità al servizio, già a febbraio potrebbe essere sospeso”.

In conclusione, i sindacati dichiarano di non poter “assistere immobili a questo attacco alle condizioni di vita della popolazione più fragile della città" e per questo indicono una manifestazione in Campidoglio il giorno in cui è prevista la discussione del bilancio in aula consiliare, il 27 gennaio, alle ore 15. "La nostra richiesta all’Amministrazione - conclude il comunicato - è non solo quella di azzerare la riduzione di risorse, ma di stanziare più fondi per affrontare al meglio la crescente richiesta di servizi sociali a Roma, anche in considerazione dei dati sulla pandemia quotidianamente diffusi. Invitiamo tutto il terzo settore, gli utenti e le loro associazioni, gli ordini professionali e tutti gli attori interessati a sostenere la nostra lotta, per sostenere l’obiettivo comune di un sistema di welfare realmente rispondente alle esigenze dei cittadini più fragili e dei lavoratori che quotidianamente li assistono”.