Per la Flai Cgil, il sindacato che rappresenta i lavoratori dell'agroindustria, la scelta del governo di porre la fiducia sul dl Rilancio è “sconcertante". Così si esprime Jean-René Bilongo, responsabile del Dipartimento politiche migratorie Flai Cgil. Sarà dunque un voto "a scatola chiusa", quello che darà il Parlamento nel convertire un decreto "che ricomprende lo schema di regolarizzazione delle lavoratrici e lavoratori della filiera agro-alimentare", ricorda Bilongo. E aggiunge: "L’architettura dell’emersione, che va comunque raccolta come intervento benefico e proficuo negli obiettivi prefissati, presenta elementi di criticità e richiede limature per renderla maggiormente incisiva per far uscire dal limbo dello sfruttamento e del caporalato decine di migliaia di invisibili sotto scacco”. 

“Abbiamo auspicato correttivi e migliorie all’impianto - prosegue il sindacalista -. Abbiamo anche elaborato proposte emendative per un corso maggiormente favorevole della regolarizzazione. La disomogeneità nel confronto politico non si risolve con fughe in avanti, nascondendo la testa sotto la sabbia o elidendo alla radice la dialettica democratica". Per la Flai "il miglioramento dello schema di regolarizzazione dei migranti deve essere rivolto ad ampliare la platea di lavoratori che possono così lavorare nella legalità e con dignità. Resta salda la nostra convinzione che l’emersione in generale, e per il comparto agro-pastorale e alimentare nello specifico, sia una misura salutare che consente a tanti invisibili di affrancarsi dalla condizione di lavoratori esclusi dai diritti, sfruttati e sotto caporale”, conclude Bilongo.