"A soli due giorni dalla tanto richiesta riapertura delle attività produttive, sospese a causa della pandemia da Covid-19, le cause delle morti dei lavoratori sono le stesse di sempre: cadute dall'alto, schiacciamento da pesi, ribaltamento trattori". Lo afferma Gianni Esposito, della segreteria della Cgil Piemonte, che ha ricordato come i sindacati abbiamo avanzato diverse richieste, tra cui più assunzioni di ispettori Spresal e personale necessario agli uffici del settore Prevenzione, visto che 140 sono ritenuti insufficienti e che sia avviata una campagna straordinaria di formazione rivolta a Rls.

"Pur valutando positivamente - sottolinea Esposito - che la Regione Piemonte, dopo numerose nostre sollecitazioni, abbia convocato lunedì scorso il comitato di coordinamento regionale, ribadiamo la necessità e l'urgenza di un impegno serio e concreto per la tutela della salute e della sicurezza di tutti i lavoratori". La Cgil Piemonte ha riferito che gli infortuni mortali sul lavoro in Piemonte nel periodo gennaio-marzo 2020 sono stati 21 (dati Inail, uno in più dello stesso periodo del 2019). A questo numero si devono aggiungere altri quattro lavoratori morti tra aprile e maggio, l'ultimo dei quali ieri pomeriggio 6 maggio: un giovane lavoratore, Mihai Agapi, caduto da un'impalcatura nel cantiere del nuovo polo logistico di Trecate nel Novarese.