Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto oggi un incontro urgente al presidente del Consiglio per un confronto sulla ripresa delle attività produttive, economiche e sociali perché ritengono fondamentale che venga mantenuto un forte presidio e una regia nazionale sul tema della sicurezza e della tutela massima della salute per tutti i lavoratori e le lavoratrici. L’obiettivo, dicono i sindacati, è arrivare preparati alle scadenze di maggio contenute nel Dpcm del 10 aprile lavorando insieme.

"Siamo preoccupati per le iniziative di singole Regioni o realtà territoriali – sostengono -, perché crediamo che in questo modo si possano pregiudicare gli sforzi che tutto il Paese ha messo in campo, con il rischio di non garantire regole omogenee per tutti. Non è il momento delle fughe in avanti o dei protagonismi”. Cgil Cisl e Uil ritengono quindi che occorrono linee guida omogenee e dettagliate da parte del governo, condivise con le parti sociali e i livelli istituzionali, che tengano conto delle indicazioni dei comitati tecnici e scientifici. Devono essere rispettate tutte le procedure previste dal protocollo sulla sicurezza sottoscritto il 14 marzo, con le necessarie implementazioni e sostegni legislativi. Gli eventuali test sanitari devono essere vidimati e certificati dal comitato tecnico scientifico e dal ministero della Salute e in ogni caso gestiti dal servizio sanitario pubblico. Vanno definite condizioni di sicurezza nel sistema dei trasporti dei lavoratori e dei cittadini.

“È necessaria una sintesi a livello nazionale, in modo da dare certezza e regole precise da adottare a tutte le Regioni, ai territori, alle aziende, a tutti i settori della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici – proseguono i sindacati -. La distribuzione dei dispositivi di sicurezza per lavoratori e cittadini deve essere garantita in tutti i territori e nei luoghi di lavoro”. Tra le priorità, anche la discussione delle misure a sostegno del lavoro che il governo sarà chiamato ad adottare nei prossimi provvedimenti legislativi. Inoltre, va data continuità, ma con più efficienza e rapidità, nell’erogazione degli  assegni, a tutti gli ammortizzatori sociali necessari a gestire il graduale rientro dei lavoratori nel processo produttivo, in coerenza con un’organizzazione del lavoro rispettosa della sicurezza.

“È il momento della coesione e dell’unità per uscire dall’emergenza sanitaria – concludono i sindacati -, per costruire le condizioni di un nuovo modello sociale economico e del lavoro”. Per queste ragioni Cgil, Cisl e Uil sollecitano un confronto urgente con il governo e con le parti sociali nello spirito costruttivo e responsabile che ha caratterizzato questa fase di difficile gestione dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica.