Se un lavoratore del settore farmaceutico entra in contatto con un soggetto positivo al Coronavirus, anche un familiare, non può andare in quarantena. La denuncia arriva dai segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, rispettivamente Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani. La disposizione è contenuta nell’articolo 14 della bozza di decreto “Cura Italia”.

“Anche per i lavoratori del settore farmaceutico, dei dispositivi medici, della ricerca e della filiera integrata dei subfornitori devono valere le misure previste dal protocollo sicurezza”, scrivono in una nota i sindacalisti. 

Insomma, l'assenza dal lavoro sarebbe possibile solo se si ammalano loro stessi. Di fatto “sarebbero gli unici in Italia – proseguono i tre segretari generali –: nessuno è sottoposto a tali restrizioni, nemmeno il personale medico e dell’ordine pubblico, è inaccettabile”.

Una lesione del loro diritto individuale alla salute, ma anche di quel diritto collettivo che è stato al centro di tutti i provvedimenti finora intrapresi dal governo. Una norma così congegnata avrebbe l’effetto di favorire il contagio all’interno delle aziende”, concludono Falcinelli, Garofalo e Pirani.