Teresa Bellanova, il nuovo ministro per le Politiche agricole del governo Conte bis, sarebbe “colpevole” di avere solo la terza media. Sui social si sono scatenati gli hater, criticandola non solo per il titolo di studio, ma anche per il vestito indossato al giuramento al Quirinale. Tra loro Daniele Capezzone, ex parlamentare di Forza Italia, ha twittato: "Carnevale? Halloween?".

Molti e immediati gli attestati di stima e sostegno al ministro. "Sì, orgogliosa bracciante, con la scuola della lotta e dell'esperienza. Voi che attaccate abiti e corpo, ignorate la storia delle persone e del Paese, avete solo una grande paura dell'autorevolezza e libertà delle donne. Un abbraccio". Così l'ex leader della Cgil, Susanna Camusso. E le fa eco la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan: "Auguri a Teresa Bellanova, sindacalista competente e preparata ed oggi Ministra impegnata per la centralità del lavoro ed i bisogni del mondo sociale. Gli insulti gratuiti e volgari nei suoi confronti non possono offuscare una vita al fianco dei più deboli".

"La ministra Teresa Bellanova ha dimostrato impegno e competenza fin dalla più giovane età. Combatterò i suoi provvedimenti quando mi troveranno in disaccordo, come la democrazia ci consente. Si vergogni chi la insulta per l'abito, l'aspetto e il titolo di studio". Lo scrive, sempre su Twitter, Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia. "Con Teresa Bellanova. Senza se e senza ma. Io e tutto il Pd". Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

 

C'è un motivo per cui Bellanova ha solo la terza media: da teenager lavorò come bracciante. A 20 anni divenne coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti. Intraprese giovanissima una dura lotta contro il caporalato nella provincia di Lecce. Nel 1996 diventa segretaria generale della Filtea, la federazione del tessile e dell'abbigliamento della confederazione di Corso d'Italia. Quindi la politica: i Ds, l'Ulivo, il Pd. Viceministro allo Sviluppo economico nei Governi Renzi e Gentiloni, è stata in prima fila nella vertenza Ilva, in cui ha lavorato fianco a fianco con l'allora ministro Carlo Calenda. Ha un figlio ed è sposata con Abdellah El Motassime, che ha conosciuto nel corso di una missione della Cgil in Marocco, dove lui le faceva da traduttore.

"E' per me un onore poter servire il mio Paese in un settore cruciale come l'agricoltura – ha dichiarato Bellanova al termine del giuramento al Quirinale -. E per questo ringrazio il Presidente Mattarella e il Presidente Conte. Nei giorni scorsi ho ribadito spesso come il da fare fosse enorme e non bisognasse sprecare tempo prezioso. Al lavoro da subito, dunque, per rafforzare la strategicità per il nostro Paese di un segmento come questo per un agroalimentare moderno e di qualità, capace di attrarre occupazione qualificata e occupazione femminile soprattutto. C'è molto da fare: penso al sostegno all'export agroalimentare che dobbiamo portare dai 43 attuali a 50 miliardi entro i prossimi anni anche in un contesto difficile come quello attuale dove si parla più di dazi e barriere".

Export", ha proseguito, "ma anche investimenti nelle filiere per migliorare i rapporti tra agricoltori e trasformatori, vera chiave del Made in Italy, soprattutto nel Mezzogiorno. E' necessario restituire dignità ed equità nella filiera dal campo alla tavola: su 100 euro di spesa, infatti, solo 2 restano agli agricoltori: Dignità ed equità sono per me due parole chiave".

E poi: "Abbiamo davanti una sfida importante anche a Bruxelles, per cambiare l'Europa e avvicinarla a cittadini, agricoltori, imprese. In Europa dobbiamo difendere l'agricoltura mediterranea, scrivere regole che diano futuro al lavoro di migliaia di giovani che stanno investendo la loro vita nelle nostre campagne. Anche per questo battaglia aperta al caporalato: il mio impegno in questa direzione sarà assoluto perché non dimentico Paola Clemente e le tante, troppe vittime di caporalato, italiane e migranti, uomini e donne. Il mio pensiero va a loro, costantemente".