Attivo dei delegati della Cgil Vicenza venerdì 10 marzo, durante il quale viene proiettato il documentario “Pfas lavoro avvelenato”, realizzato dal giornalista Gianni Poggi per la Camera del lavoro e la Filctem provinciali. Il film, che ricostruisce le vicende legate all'azienda chimica Miteni e ai suoi ex dipendenti e le iniziative assunte dal sindacato a difesa della salute dei cittadini, dei lavoratori e dell’ambiente, vuole essere una richiesta di verità e di giustizia su quanto accaduto e uno strumento di informazione e di formazione.

“Un contributo di analisi e ricostruzione di una lotta che va oltre i confini della nostra provincia e che va vissuta e condotta assieme a quanti ne condividono le finalità” dichiara Giampaolo Zanni, segretario generale Cgil Vicenza, che con il segretario Filtcem Giuliano Ezzelini Storti nel 2019 ha presentato un esposto in procura, nel quale si denuncia quanto accaduto nell’azienda produttrice di sostanze impermeabilizzanti (prima Rimar, poi Miteni, chiusa per fallimento nel 2018) e i danni alle persone che hanno lavorato nel sito e che hanno nel sangue valori altissimi di Pfas.

A seguito dell’esposto, nell’agosto del 2020 sono state aperte le indagini sui danni alla salute dei lavoratori e sulle responsabilità dei soggetti coinvolti, a conclusione delle quali il pubblico ministero incaricato ha chiesto l’archiviazione.

“Ci siamo opposti alla richiesta di archiviazione perché si tratta di una decisione motivata da aspetti tecnici a nostro avviso discutibili e inaccettabili sul piano generale – proseguono Zanni e Ezzelini Storti -, considerati i valori di sostanze Pfas, senza eguali al mondo, presenti nell’organismo dei lavoratori e considerate le correlazioni tra queste sostanze e alcune patologie che la bibliografia sul tema e che gli studi più recenti fanno emergere”. L’udienza che dovrà decidere se accogliere o meno l’archiviazione è fissata per il 16 marzo.

Nel frattempo il patronato Inca Cgil ha chiesto e ottenuto dall’Inail il riconoscimento della malattia professionale per 19 ex lavoratori, con un danno del 2 per cento per bio-accumulo di Pfas nel sangue, quindi non per patologie manifeste ma perché potrebbero insorgere malattie in futuro.

“Faremo di tutto perché le indagini proseguano – concludono i segretari Cgil e Filctem -, perché si accertino le responsabilità, perché simili disastri non si ripetano”.