Dopo tre anni di sperimentazione la Scuola del Popolo si interroga sul suo futuro. Lo farà a Capua, nel museo Campano il prossimo 7 luglio con inizio alle ore 10,00. Ci saranno tutte le varie anime che hanno fatto crescere questo progetto in svariate Camere del lavoro che si sono trasformate in luoghi di animazione culturale. Centinaia di collaboratori che si sono messi a disposizione volontariamente e gratuitamente, declinando così il valore della solidarietà offrendo il loro bagaglio di esperienza e cultura a chi avesse bisogno di socializzare e crescere. Una valorizzazione dei tanti docenti ora in pensione, ma anche l’opportunità per la Cgil di agire sul territorio rispondendo a bisogni spesso inascoltati o inespressi.

Si tratta di un progetto nato in sordina nel 2019 nella Cgil sarda, preso in consegna dalla Flc Cgil nazionale e sviluppato per la prima volta dalla Camera del lavoro di Oristano. Da qui un contagio velocissimo con decine di Camere del Lavoro coinvolte, col solo semplice passa parola. "Un contagio che non è riuscito a fermare neanche la pandemia. Anzi, la pandemia ha rafforzato questo progetto portandolo a fare nascere una seconda modalità organizzativa che ormai vive di vita propria col nome di “Non è mai troppo tardi”. Come ogni progetto che si rispetti esso oggi affronta il suo primo esame", si legge in una nota della Camera del lavoro di Caserta. 

Nessuna sperimentazione può evitare una verifica dei risultati e, dopo tre anni, la Camera del Lavoro di Caserta ospiterà i lavori del primo “Forum della Scuola del Popolo”. "Ci si chiederà se questo progetto ha dato dei frutti e se questi abbiano ripagato l’impegno e la passione dei suoi splendidi, incredibili collaboratori. Ma soprattutto sarà importante verificare come la sua azione abbia inciso sul territorio, abbia favorito una nuova immagine della Cgil capace di rispondere a bisogni che la società sembra ignorare completamente. Il bisogno di socializzare, di discutere, di crescere culturalmente è diventato così la sostanza del suo agire politico", continua la nota. 

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Il punto su un progetto nato nel 2019 a Oristano e ormai diffuso in tutta Italia. Corsisti di tutte le età e un obiettivo importante: stimolare la socialità, favorire il dibattito e la ripresa di percorsi culturali e di studio interrotti 
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Il Forum partirà, quindi, da alcune certezze:
• Delle venti Camere del Lavoro inizialmente contagiate dal progetto ne sono restate attive 13;
• Sei sono le Scuole del Popolo che hanno mantenuto l’attività in presenza. I soli dati disponibili riguardano Oristano con 320 iscrizioni e Alessandria con altre 150.
• Le attività on line e collaborazioni varie hanno riguardato: Alessandria, Benevento, Cagliari, Catania, Cuneo, L’Aquila, Lodi, Oristano, Palermo, Prato, Rieti Roma Est valle dell’Aniene e Sardegna Sud Occidentale. Altre sperano di riprendere o iniziare l’attività a settembre 2022.
• È disponibile un canale Youtube con 315 lezioni e quasi 18 mila visualizzazioni, essendo l’archivio base per le attività del progetto Non è mai troppo tardi.
• Sono presenti pagine Facebook ad Alessandria, Catania, Caserta, Prato e Oristano.
• Nove sono le convenzioni varie stipulate in vari territori, di cui tre con Associazioni Auser.
• Al progetto “Non è mai troppo tardi” hanno aderito le Scuole del Popolo di Alessandria, Prato e Oristano. Spi territoriali di Catania, Cuneo, Prato e Rieti Roma Est valle dell’Aniene. Inoltre le Auser di Guspini, Terralba e Uras. Le persone raggiunte dalla rete sono al momento circa 1.500.

Questi i numeri, ma dopo tre anni di sperimentazione si sono chiariti alcuni dubbi sorti alla sua apparizione. Per cui oggi si può affermare con certezza supportata da dati oggettivi:
• La Scuola del Popolo esplica la sua azione di animazione culturale con maggiore efficacia soprattutto nei piccoli centri al meridione più che al Nord, nelle zone interne e nelle periferie delle grandi città;
• I corsi effettuati sono solo uno strumento per l’attività politica, non il suo fine. Probabilmente è più efficace un coinvolgimento confederale più che di categoria.
• L’attività della scuola del Popolo ha permesso il riavvicinamento di decine e decine di compagne e
compagni allontanatisi dall’organizzazione.
• La collaborazione con le associazioni Auser ha fatto aumentare le iscrizioni alle Auser coinvolte e allo Spi.
• Attraverso la Scuola del Popolo si sono attivate nuove iscrizioni al CPIA. 23 iscritti nel 2020/21, 46 nel 2021/22; con richieste sufficienti ad aprire tre nuovi corsi, già ricevute per il 2022/23
• La Scuola del Popolo ha sempre agito in assenza di altre iniziative, mai in alternativa o in contrapposizione alle attività in essere, arricchendo così l’offerta politica della Cgil.

"Ma al di là dei numeri e dei dati oggettivi, l’esperienza della Scuola del Popolo pensiamo possa essere descritta solo dallo sguardo dei corsisti che, incontro dopo incontro, si sono trasformati riempendosi di curiosità, di voglia di partecipare, di agire e di fare politica. Ma come valorizzare l’enorme patrimonio di esperienza acquisito in questi tre anni? Come restituire alla Cgil il risultato di questo sforzo i cui numeri non possono dire tutto. Queste saranno le domande cui dovrà rispondere il Forum a cui parteciperanno le Camere del Lavoro interessate, i Dirigenti della Cgil e della Flc, corsisti e collaboratori delle Scuole del Popolo sparse per l’Italia", conclude la Cgil di Caserta.