Da soli a casa, senza poter andare a scuola, limitati negli spostamenti e nell’attività sportiva. I giovani sono stati tra le categorie più penalizzate dall’emergenza sanitaria. È il dato che emerge con forza dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio Futura della Cgil che sul tema ha intervistato sia un campione di giovani tra i 18 e i 24 anni sia un campione rappresentativo di tutte le età.

L’isolamento è stato la principale causa di disagio giovanile durante la pandemia: la indicano 6 giovani su 10. Soli e abbandonati a sé stessi, ma all’interno di una realtà virtuale popolata da social network, giochi elettronici, serie tv.  Non solo isolati, dunque, ma immersi in un mondo che li tiene sempre più lontani da rapporti reali e concreti con gli altri. Una situazione che per il 55% di essi genera ansia e per il 47% aumenta sensibilmente il rischio di cadere in depressione. Solo nel 4% degli intervistati questa situazione ha accresciuto la fiducia in sé stessi.

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Questo il presente. E il futuro? La situazione non è rosea. Per gli italiani (giovani inclusi) l’emergenza Coronavirus avrà un impatto negativo sulle giovani generazioni, soprattutto sulle possibilità di guadagno e sulla ricerca di lavoro. Di qui un appello alla politica, che dovrebbe intervenire con investimenti e progetti mirati. Insomma: la situazione è grave ma non è mai troppo tardi e chi governa deve battere un colpo. Per i giovani e, dunque, per il paese.

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