“Tra il 2015 e il 2019, perdendo più di mille abitanti ogni anno solo nel saldo tra nascite e morti, cui si aggiunge l’emigrazione di migliaia di persone, si sono complessivamente persi in provincia di Brindisi 10.265 abitanti-residenti. Continuando questo trend, la provincia corre verso uno spopolamento inesorabile e ineluttabile”. A dirlo è il segretario generale della Cgil di Brindisi Antonio Macchia, rimarcando che “se non si interviene rapidamente per bloccare l’emorragia che sta svuotando i centri, da quelli più popolati a quelli più piccoli, quella di Brindisi è una morte sociale ed economica tristemente annunciata”. Macchia sottolinea anche che “non si può puntare il dito contro i giovani: avere un figlio dalle nostre parti è sempre più un lusso, pensare di averne due è semplicemente una follia, tenendo anche in conto che chi nasce nel brindisino cresce con la quasi certezza di dover andar via a causa del fatto che difficilmente vedrà riconosciute le proprie capacità”.

Il problema è strutturale, dice la Cgil territoriale, spiegando di aver “messo in campo le nostre competenze per individuare i corretti percorsi da seguire per rompere questa catena che inevitabilmente porta a un solo risultato, quello di impoverire il tessuto sociale, economico e imprenditoriale della nostra provincia”. La Camera del lavoro sostiene “la giusta transizione energetica per un’industria finalmente sostenibile e l’idrogeno verde come auspicio per un futuro green, lanciando l’idea di una piattaforma per intercettare i fondi europei come il Next Generation Ue o il Recovery Fund”, reputando poi fondamentale “investire sull’agricoltura e su tutta la filiera agroalimentare”. Grane attenzione va data a “porto e aeroporto, che sono i pilastri sui quali fondare la rinascita di Brindisi”, mentre cruciale è “la questione cultura: abbiamo redatto una nostra agenda che abbiamo girato all’assessore regionale Bray, che contiene le strategie per continuare a creare lavoro e opportunità di impresa, nella consapevolezza delle incertezze sul futuro dei comparti economici basati sul flusso di persone”.