La notizia è stata rilanciata dal Corriere Veneto: l'app Immuni in una delle regioni più colpite dal coronavirus non è attiva. La conferma viene dagli organismi regionali competenti. Insomma fino a oggi Immuni in Veneto è stata inutile. Questo perché le Asl  non hanno inserito nel sistema i codici delle persone contagiate . D'altro canto solo qualche giorno fa il presidente della Regione Luca Zaia dichiarava: “L’app Immuni? Non l’ho scaricata, ma questa non è una indicazione, ogni cittadino fa come gli pare”.

Eppure qui al 13 ottobre si contano 2226 decessi complessivi e un aumento giornaliero di 485 contagi.  "​Gravissima la mancata attivazione dell'app" - commenta il segretario generale della Cgil Veneto Christian Ferrari che chiede di mettere un freno alle polemiche tra Regioni e governo perché "è il momento della massima collaborazione per la salute dei cittadini. Stiamo già pagando un prezzo molto elevato alle fughe in avanti decise avventatamente a livello locale: aperture delle discoteche e perfino delle sagre, pretesa di far viaggiare i mezzi pubblici a pieno regime e tutto quello che sappiamo. A scarseggiare sono stati gli atti concreti. Le stesse risorse stanziate a livello centrale su trasporto e scuola, inspiegabilmente, non sono state interamente utilizzate. Adesso basta. O si lavora insieme o il virus non si sconfigge".

Ferrari ricorda che l'app: "È stata scaricata da decine, anzi centinaia di migliaia di cittadini veneti, tra i più ligi a livello nazionale. Tutte persone convinte di avere in questo modo una tutela in più e di contribuire al contenimento del contagio. Non era così, purtroppo. Molte persone che sono entrate in contatto con soggetti positivi non lo hanno saputo per l'inefficienza, per non dire lo scetticismo di chi doveva provvedere a far funzionare il sistema di tracciamento. Pensiamo a chi, facendo il suo dovere, ha chiamato per far inserire sulla piattaforma  la sua positività a salvaguardia di tutti e si è sentito rispondere che il suo contributo non sarebbe servito a nulla. Davvero un pessimo messaggio. Questo è inaccettabile e va posto immediatamente rimedio. Anche perché, con l'aumento dei positivi e la difficoltà sempre crescente a testare tutte le persone che ne avrebbero bisogno, l'app può dare un contributo fondamentale".