Avanti un altro. Nella lunga lista degli eroi da lockdown, dimenticati un attimo dopo la fine del confinamento domestico, ci sono anche i rider. Non che prima della tempesta pandemica le cose per loro andassero bene, ma l’ultimo passaggio, un accordo, definito pirata da molti, stretto in settimana tra l’Ugl e Assodelivery, ha riportato indietro di mesi il calendario, annullando tutti gli sforzi e i passi fatti dai sindacati confederali al tavolo aperto a luglio con il ministero del Lavoro. Al punto che anche la ministra Nunzia Catalfo ha condannato fermamente questa mossa e ha dato seguito alla richiesta di Cgil Cisl e Uil con la convocazione di un tavolo d’incontro per giovedì 24 settembre nel pomeriggio.

“Uno scempio”, l’ha definito ieri Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, dal palco di Napoli, nella giornata di mobilitazione unitaria nazionale indetta dalle confederazioni proprio per disegnare un futuro in cui sconfiggere, tra i tanti mali, anche la precarietà. Estrema quella che affligge il settore delle consegne a domicilio. “Un accordo antisindacale – ha detto il leader di Corso Italia – giocato sula pelle dei lavoratori, sulla pelle delle persone, da parte di soggetti che dovrebbero dimostrare chi rappresentano davvero”. 

Nell’intesa – parola di chi ogni giorno inforca la bicicletta e porta in giro il borsone colorato stipato di cibo – è chiaro l’intento di escludere ogni possibilità di rendere stabile il lavoro. A leggere il testo i ciclofattorini rimangono lavoratori autonomi, ossia collaboratori occasionali e partite Iva. Niente malattia, tredicesima, ferie e maternità. Restano in tutto e per tutto cottimisti, come sottolinea anche la nota del dicastero che parla di compenso esclusivamente parametrato sulla base delle consegne nel tempo unilateralmente stimato dalla piattaforma”. Altro che “primo contratto nazionale dei rider in Europa”, come l’avevano definito entusiasti i firmatari.

“Positiva la tempestiva risposta del ministero del Lavoro alla nostra richiesta di incontro – il commento di Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil –. Apprezziamo le critiche rivolte dal dicastero ad Assodelivery su un’intesa che riteniamo sbagliata nei contenuti e profondamente scorretta nei modi in cui è stata raggiunta”. Adesso occhi puntati su giovedì.