“L’attuale fase di incertezza determinata dalla crisi del governo, se non risolta in tempi rapidi, avrà ripercussioni molto pesanti su un'economia già in affanno e sul mondo del lavoro”. A dirlo sono i segretari generali Cgil (Franco Taneselli), Cisl (Lorenzo Pomini) e Uil (Walter Alotti) del Trentino, aggiungendo che l’esecutivo ha governato “in una situazione di equilibrio costantemente instabile, cercando di accontentare gli interessi delle due componenti politiche, varando provvedimenti molto discutibili e su cui i sindacati hanno espresso in diverse occasioni perplessità e contrarietà”.

Per Cgil, Cisl e Uil del Trentino “si è perso tempo prezioso sul fronte della crescita e dell’occupazione. Gli appelli a mettere al centro le questioni dell'economia e del lavoro sono rimasti sostanzialmente inascoltati, nessuna politica industriale, nessun piano serio di rilancio dell’occupazione, nessuna vera riforma delle pensioni, ma provvedimenti onerosi finanziati in deficit e finalizzati solo a onorare le promesse elettorali”.

I sindacati considerano che ora “la questione si sposta sul piano della responsabilità: è auspicabile che tutte le forze politiche in campo facciano un passo indietro rispetto ai loro tornaconti e mettano al centro l’interesse del Paese. Per quanto ci riguarda crediamo che servano soluzioni coraggiose, in grado di varare una legge di bilancio responsabile ed equa, che risponda ai reali bisogni degli italiani e coerente con gli impegni assunti anche a livello europeo”.