Sarah Everard è scomparsa una settimana fa. Il suo corpo è stato ritrovato solo dopo diversi giorni, chiuso in un sacco, in condizioni così pessime da renderne possibile l'identificazione solo attraverso l'impronta dentale. Sarah era una ragazza di trentatré anni, una giovane manager. L'uomo incriminato per il suo femminicidio invece è un poliziotto di 48 anni. Un uomo che l'avrebbe violentata e poi assassinata. La morte di Sarah ha provocato un moto di indignazione collettivo. Da qui l'invito a una veglia ieri sera (13 marzo), fatta di candele fuori della porta di casa, e di un appuntamento fisico nel parco di Clapham Common dove Sarah era stata vista l'ultima volta. Dal premier Boris Johnson - che ha esposto la candela al 10 di Downing Street - a Kate Middleton che ha portato un mazzo di fiori nel luogo della scomparsa, in tutto il Regno Unito non sono mancati attestati di cordoglio e solidarietà.

Eppure le forze dell'ordine e l'Alta Corte hanno vietato la veglia, indetta dalle donne per "riprendersi le strade" dalla violenza maschile, in nome delle norme anti-Covid. Non solo quando centinaia di donne si sono presentate al parco gli agenti sono intervenuti con la forza per disperderle. Violenza su violenza. Uomini che caricano le donne. Immagini che fotografano pugni, manganellate, strattoni. Scene che mai nessuno vorrebbe vedere.

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Intanto si alza anche la voce del sindacato. In un comunicato il Trade Union Congress denuncia: "ci opponiamo tutti uniti all'epidemia della violenza maschile. Ci opponiamo anche alla minaccia sproporzionate della violenza maschile che le donne , ma pure le comunica nere e migranti, Lgbt+ e i disabili si trovano ad affrontare. La violenza contro donne e ragazze, in particolare, è radicate nelle diseguaglianze strutturali e negli squilibri di potere tra donne e uomini".

"Nel Regno Unito: il 97% delle giovani donne ha subito un abuso sessuale, una donna su due lo ha subito nel luogo di lavoro. l'80% delle donne di tutte le età lo ha vissuto in un luogo pubblico, le donne che denunciano uno stupro hanno meno del 4% di possibilità di essere ascoltate in un'aula di tribunale, ogni settimana vengono uccise 3 donne a causa di abusi domestici. Le donne non sono responsabili delle azioni degli uomini. Noi sostenitamo i sopravvissuti alla violenza, le famiglie di Sarah Everard, Nicole Smallman e Bibaa Henry e le innumerevoli altre che hanno perso le proprie care a causa della violenza"

L'appello è diretto a governo, perché le candele davanti alla porta di Downing Street certo non bastano. Serve un'azione decisa per smantellare il sessismo istituzionale, il razzismo e tutte le altre forme di discriminazione. Sono tre le parole chiave: sicurezza, giustizia e uguaglianza. 

Intanto in molti chiedono a Scotland Yard di fare chiarezza. Non solo sul perché un poliziotto possa aver ucciso una ragazza ma perché uomini in divisa si siano sentiti in diritto di utilizzare la violenza per fermare una manifestazione pacifica.