La Giornata internazionale delle persone con disabilità, indetta dalle Nazioni Unite per il 3 dicembre, ha come obiettivo quello di promuoverne l’ottemperanza dei diritti fondamentali di accesso ai servizi e partecipazione alla vita pubblica delle persone con disabilità.

Le persone con disabilità risentono maggiormente delle carenze sanitarie, hanno minore accesso all’istruzione, minori possibilità di trovare una occupazione stabile. Molti sono gli ostacoli che devono affrontare quotidianamente.

La giornata del 3 dicembre deve ricordarci l’importanza di valorizzare ogni individuo e di abbattere tutte le barriere che limitano i diritti imprescindibili.

Sono più di 900 mila, gli iscritti alle liste speciali di disoccupazione, sempre in attesa, alcuni da anni, altri da mesi e mesi, di un riscatto, di un posto nella società, di uno spazio dignitoso dove poter esercitare liberamente i propri diritti di cittadinanza.

Anche nelle società più evolute persistono ostacoli che impediscono alle persone con disabilità di fruire dei propri diritti e libertà personali, ostacoli che rappresentano gravi discriminazioni per una piena partecipazione alla vita sociale delle comunità di appartenenza. In Europa sono state intraprese da molti anni azioni volte a realizzare una concreta integrazione delle persone con disabilità. Su questa linea si muovono oramai da qualche anno la Confederazione europea dei sindacati (Ces), e i sindacati nazionali, tra cui la Cgil.

Un miglioramento del sistema sociale non può tollerare una società divisa in due: i forti e i deboli, in cui la disoccupazione rappresenta la forma più odiosa di emarginazione. Ciò vale ancor più per le persone con disabilità, per le quali il lavoro rappresenta molto di più della semplice possibilità di indipendenza economica, costituendo una vera e propria forma di realizzazione come persone e come cittadini, uguali agli altri nei diritti e nei doveri. In questo contesto il primo problema è quello di costruire una cultura positiva verso le persone disabili, impegno che ha visto la Cgil in prima fila in tutti questi anni, con il coordinamento disabili, un gruppo di lavoro che ha contribuito notevolmente, con impegno sociale e passione, a creare insieme occasioni di lotta, di elaborazione, di contrattazione, di tutela dei diritti, affinché tutti i cittadini e lavoratori, a prescindere dalla diversità, abbiano la dignità di persone.

È opportuno ricordare che molte leggi fondamentali di tutela, come la legge sulle provvidenze economiche (118/71), la legge 482/68, la 68/1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, la legge quadro sulla disabilità (104/92), la legge sull'inclusione scolastica del 1977, si sono realizzate grazie al contributo di parti sociali ed associazioni.

Naturalmente la tutela delle persone con disabilità nelle famiglie non è un compito specifico di una organizzazione sindacale, ci sono i servizi territoriali (pubblici e non) dedicati, nonché le associazioni di settore. Ma ovviamente la Cgil sostiene una politica famigliare adeguata e inclusiva, nonché di sostegno, rivendicando nei tavoli istituzionali congrue risorse per gli stessi servizi e per la non autosufficienza.

Nei luoghi di lavoro il sindacato è in prima linea per la difesa del diritto all'inclusione lavorativa, nella difesa dei diritti individuali e collettivi, come per tutti gli altri lavoratori, attraverso ogni mezzo a disposizione delle organizzazioni sindacali stesse. È noto che il sindacato nasce proprio in difesa dei diritti dei lavoratori, creato per e dai lavoratori stessi, compresi i lavoratori disabili, che partecipano attivamente a tutte le attività sindacali, ad ogni livello, in modo da realizzare una vera e totale inclusione lavorativa e sindacale.

Il sindacato continuerà a fare la sua parte sempre meglio, attraverso la rappresentanza dei disabili nelle aziende, negli organismi, nelle confederazioni, nella contrattazione, nella rivendicazione della “giustizia sociale” che porterà nel futuro dignità per tutti gli uomini e le donne.

L'eguaglianza sociale non è ancora undiritto di cittadinanza, ma, sebbene il percorso di liberazione e di affermazione piena della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici con disabilità sia ancora molto lungo, l'auspicio di un mondo migliore ci accompagna ogni giorno nel nostro lavoro sindacale per raggiungere una società di persone uguali nei diritti e nella dignità.

Nina Daita, responsabile disabilità Cgil