La celebrazione viene istituita nel 1941, in piena Seconda Guerra Mondiale, dall’International Union of Students della Gran Bretagna allo scopo di commemorare la deportazione da parte nazista di oltre 1200 studenti cecoslovacchi nei campi di concentramento dopo una manifestazione svoltasi a Praga il 17 novembre 1939 (altri nove studenti, insieme ad alcuni professori, saranno giustiziati senza processo il 17 novembre stesso). Nata da una tragedia, la storia della Giornata Mondiale dello Studente è costellata di eventi dolorosi.

Il 14 novembre 1973 inizia ad Atene la rivolta degli studenti del Politecnico contro la dittatura dei colonnelli. Il 17 dello stesso mese, proprio durante una manifestazione organizzata per commemorare l’eccidio nazista di Praga, un carro armato si abbatte i cancelli dell’università ferendo decine di ragazzi (nel 1989 sempre in occasione di una delle manifestazioni organizzate per commemorare i martiri antinazisti del 1939 in Cecoslovacchia nuovi scontri portano alla morte di un altro studente).

Oggi la giornata internazionale degli studenti è una ricorrenza  che si tiene ogni anno per rivendicare il diritto allo studio e il diritto degli studenti a esprimersi. Diritti - purtroppo - non sempre adeguatamente garantiti e tutelati. Pochi giorni fa all’Università la Sapienza di Roma gli studenti sono stati caricati dalla polizia. 

Ed è un fatto acclarato che il nostro sistema scolastico fatichi ad attuare non solo l’articolo 34 della Costituzione (“i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”), ma soprattutto l’articolo 3 (“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”).

Sono anni che nella scuola non si investe, sia in termini economici che culturali.  Però, ragazzi, voi continuate a studiare. “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza” (Antonio Gramsci).

Ed in questa strada in salita ricordate che non sarete mai soli. Oggi come ieri un grande quadrato rosso sarà pronto ad accogliervi, guidarvi, sostenervi, rappresentarvi.

“Io credo in voi giovani - diceva nel novembre del 1978 Sandro Pertini - Se non credessi in voi dovrei disperare dell’avvenire della Patria, perché non siamo più noi che rappresentiamo l’avvenire della Patria, siete voi giovani che con la vostra libertà, con il vostro entusiasmo lo rappresentate. Non badate ai miei capelli bianchi, ascoltate il mio animo che è giovane come il vostro. Voi non avete bisogno di prediche, voi avete bisogno di esempi, esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”.

Con l’augurio che per voi la scuola sia soprattutto questo, buona giornata ragazzә!