Nulla è cambiato negli ultimi mesi: sale la cig straordinaria, calano quella ordinaria e in deroga. Siamo a oltre 500 milioni di cassa integrazione a giugno e andiamo verso il miliardo di ore per il 2014, esattamente come l'anno scorso. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall'Osservatorio della Cgil. Ma cosa significano questi numeri? "L'incremento della straordinaria - spiega Nicola Marongiu intervenuto ieri alla trasmissione 'Italia Parla' su RadioArticolo1 - vuol dire che nei settori produttivi la crisi ha un carattere strutturale, e questo è un enorme problema". Il leggero calo della cig ordinaria dice che c'è una congiuntura di breve periodo con un certo dinamismo. Allo stesso tempo, però, si conferma il calo della deroga generato da due fattori, spiega Marongiu: "L'incertezza sulle risorse e il fatto che gli accordi sono finanziabili solo in via teorica. Questo fa sì che le imprese abbiano difficoltà ad accedere alla cig col rischio di far aumentare i licenziamenti".

Il nodo più spinoso nell'emergenza resta quello delle risorse mancanti per la cig in deroga. "Abbiamo sempre ritenuto utile superarla - osserva il sindacalista - però bisogna capire in quale direzione e come costruire uno strumento alternativo. Al momento ci troviamo con le risorse stanziate per il 2014 già utilizzate per coprire il 2013. Ne consegue che per quest'anno, secondo il ministro Poletti e anche secondo noi, manca un miliardo. Dunque tutto il 2014 è scoperto. È un enorme problema perché noi rischiamo nell'anno 2014 di avere l'impossibilità di prorogare gli accordi dove non si è riusciti a riavviare l'attività produttiva. È vero che politiche passive sono tossiche, nel senso che 'drogano' in qualche modo il mercato del lavoro, però l'assenza di strumenti alternativi fa passare alla disoccupazione, è una politica passiva anche questa".

Sul fronte del decreto interministeriale (che deve essere ancora pubblicato) ci sono state alcune piccole modifiche. Per esempio si è riusciti a inserire i somministrati all'interno del pacchetto: "Non poteva che essere così", aggiunge Marongiu. "Ma il decreto individua un periodo massimo di concessione che non può essere superiore, nel biennio, agli 8 mesi nell'arco di un anno e ai 12 mesi nell'arco di un biennio mobile. Quindi, siccome interviene dal 1 luglio, se ci sono persone che hanno fruito di 6 mesi di cassa integrazione dal 1 gennaio 2014, nel corso dell'anno loro avranno a disposizione soltanto altre 2 mensilità", mentre lo strumento del fondo di solidarietà pensato nella riforma Fornero non è in grado di reggere la botta.

"Secondo noi - insiste Marongiu - si deve andare verso la generalizzazione della cig: un'aliquota intorno all'1-1,2% per tutti i settori produttivi e tutte le grosse dimensioni di impresa genererebbe una massa finanziaria utile a garantire l'erogazione delle prestazioni". Invece, oggi, "alcuni settori sono coperti, tra l'altro con un'aliquota intorno al 2,2%, altri non lo sono e hanno strumenti di finanziamento non sufficienti, col risultato che continuiamo a avere una grande pressione sull'uso della cassa integrazione in deroga". Ecco allora la proposta della Cgil: "Si utilizzi - conclude il sindacalista - una quota parte delle risorse della deroga per garantire l'avvio di un sistema a carattere universale per coprire la contribuzione figurativa e progressivamente si estenda il sistema della cassa, anche con aliquote modulate per settori, a tutte le imprese". (mm)