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“Le somme che riceveremo come risarcimento danni deciso dalla sentenza del tribunale di Catanzaro sul ‘Processo Stige’ del 25 settembre scorso le investiremo per attività di contrasto alla criminalità organizzata e per affermare la cultura della legalità”. Così in una nota congiunta Cgil nazionale, Cgil Calabria e Cgil Emilia Romagna.
Il processo ha portato a 66 condanne, per oltre 600 anni di carcere. Secondo gli inquirenti, c’era una holding criminale legata alla cosca Farao-Marincola di Cirò Marina, che ha portato a 104 imputati tra boss e gregari della ’ndrangheta, ma anche imprenditori e politici locali tra sindaci, ex sindaci e assessori.
In quanto parte civile di questo processo, i giudici, durante il rito abbreviato, hanno quantificato i danni per 50 mila euro a favore di ciascuna delle confederazioni regionali della Cgil, con l’esecutività nell’immediatezza del pagamento di una provvisionale di 10 mila euro.
“Il risultato della sentenza – affermano Cgil nazionale, Calabria ed Emilia Romagna – ci incoraggia a proseguire su questa strada di legalità. L’obiettivo – spiegano – è quello di unire sempre le nostre forze con quelle delle istituzioni, della magistratura e delle forze dell’ordine. Dobbiamo operare insieme per contrastare questo disegno criminale, un cappio al collo per lo sviluppo economico e democratico del Paese, che soffoca anche il mondo del lavoro, privando i lavoratori dei diritti, delle libertà fondamentali, nonché delle prerogative contrattuali, sindacali e democratiche”.
“Tutte le risorse provenienti dal riconoscimento del danno subìto, in questa e in altre costituzioni di parte civile, saranno impiegate a tale scopo e – concludono – saranno oggetto di un'accurata informativa secondo le modalità di una trasparente e pubblica rendicontazione sociale”.