Prima il salvataggio, poi la cura dimagrante. Drastica. Il Monte dei Paschi dovrà avviare una profonda ristrutturazione per dipendenti e sportelli, in cambio dell'intervento pubblico da 5,4 miliardi per il quale è arrivato ieri (4 luglio) il via libera della Commissione Ue. Sono infatti 5.500 gli esuberi nel gruppo Mps previsti dal piano 2017-2021. Di questi, 4.800 attraverso l'attivazione del fondo di solidarietà. Le filiali da chiudere invece sono circa 600: dalle 2000 del gruppo nel 2016 a 1400 nel 2021.

Il piano (che "non peggiorerà il livello del servizio", si legge) arriva a meno di 24 ore dal via libera dell'Unione al salvataggio dell'istituto da parte dello Stato italiano, che diventerà il primo azionista con il 70%. Dopo sei mesi di trattative, quindi, via libera all'ingresso pubblico nel capitale della banca più antica del mondo che sarà oggetto di una ricapitalizzazione precauzionale da 8,1 miliardi complessiva, tra intervento dle tesoro e conversione dei bond subordinati nel rispetto del burden sharing.

L'utile netto di Mps al 2021 sarà superiore a 1,2 miliardi di euro, con un Roe pari al 10,7%. Prevista anche la cessione al fondo Atlante 2 delle tranche junior e mezzanine delle sofferenze, ad un prezzo pari al 21% del loro valore lordo. Nelle linee strategiche è prevista anche una posizione patrimoniale e di liquidità rafforzata , con target al 2021 che include un indice Cet1 al 14%. Per effetto dell'aumento di capitale e della cessione delle sofferenze è attesa una riduzione del costo del funding nell'arco di piano, con riallineamento ai parametri medi di mercato.

Il piano di Monte dei Paschi, segnala la Commissione Ue nella nota in cui si comunica il via libera, prevede che nel corso della ristrutturazione l'alta dirigenza sarà soggetta a un tetto retributivo pari a 10 volte il salario medio dei dipendenti. Altro elemento fondamentale, sottolinea la nota, è la cessione a condizioni di mercato di un portafoglio di crediti deteriorati di 26,1 miliardi a una società finanziata con fondi privati. Operazione, questa che sarà finanziata parzialmente dal fondo Atlante II.

Si è svolto stamattina presto anche un incontro tra i sindacati, alla presenza dei segretari generali di categoria, e l’amministratore delegato della Banca, Marco Morelli. Per quanto riguarda i contenuti del piano, fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori, il progetto prevede "circa 4800 adesioni al fondo di sostegno al reddito (di cui 600 già usciti al primo maggio di quest’anno), 750 risorse legate alle uscite naturali ed al turnover, e circa 450 uscite relative alle filiali estere. Sono previste, inoltre, circa 500 assunzioni".

I sindacati hanno esplicitamente richiesto che la gestione degli esuberi avvenga in maniera esclusiva attraverso l’utilizzo del sostegno al reddito su base volontaria, mentre Morelli ha precisato che il piano non prevede processi di esternalizzazione del personale. È stato invece convalidato il progetto di chiusura per le filiali. Il confronto comunque proseguirà domani, alle 13. I sindacati  hanno chiuso l'incontro ribadendo che "ogni progetto derivante dall’applicazione del piano sarà oggetto di apposita e specifica procedura negoziale, come previsto dal contratto".