"L'Ispesl non è un ente inutile, ma indispensabile per la sicurezza e la salute dei lavoratori italiani". Cosi' lo stesso ente, dopo aver appreso, in seguito alla manovra finanziaria varata dal Consiglio dei Ministri, che potrebbe essere soppresso. "Rimaniamo stupiti dalle notizie della soppressione e della definizione di ente inutile", afferma l'Ispesl in una nota, e "l'etichetta da alcuni attribuita è offensiva per tutti i lavoratori, oltreché priva di fondamento".
L'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, continua la nota, "non solo non è un ente inutile, ma nel silenzio del suo trentennale lavoro quotidiano, seppur nella scarsità di mezzi, garantisce un apporto insostituibile di conoscenze, esperienze e formazione al sistema produttivo del nostro Paese", per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
L'Ente, spiega, pur soffrendo dall'anno 2000 una "vertiginosa" riduzione di fondi accompagnata da una riduzione del personale, non ha mai ridotto il proprio impegno per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori. L'Istituto ha infatti accresciuto e ampliato tutti i possibili servizi che la legge gli consente di fare, riuscendo persino ad incrementare notevolmente le proprie entrate, al punto di essere in grado oggi di autofinanziarsi (35 milioni di euro) per più del 60 % dello stanziamento concesso dallo Stato.
Dunque, conclude l'Ispesl, a questo punto sarebbe utile sapere in quale logica e con quali procedure sia stata disposta la soppressione con lo 'scioglimento' nell'Inail.
Manovra: Ispesl, non siamo 'ente inutile'
L'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro potrebbe essere soppresso
26 maggio 2010 • 00:00