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"La situazione dell'Ilva di Taranto ha evidenti impatti ambientali e probabili impatti sulla salute che vanno messi in relazione alle normative del tempo e alle autorizzazioni nel tempo ricevute dagli impianti, come è accaduto per tutti gli impianti del genere in Europa". E' questo il centro dell'intervento nell'Aula della Camera il ministro dell'Ambiente Corrado Clini.
“Lo stabilimento, il più grande d'Europa - ha spiegato Clini nell'informativa a Montecitorio - è stato progressivamente autorizzato nelle sue diverse fasi anche di aggiornamento tecnologico, produttivo, secondo le leggi vigenti, per cui una parte delle problematiche rilevate dalle indagini epidemiologiche che sono state realizzate per conto della magistratura ma anche dell'Istituto superiore della sanità, danno conto di uno stato della salute della popolazione con evidenti eccessi di mortalità che fanno riferimento presumibilmente a contaminazioni ambientali derivanti da impianti che a quel tempo operavano nel rispetto delle leggi".
Il parallelo proposto da Clini è quello con i motori diesel di vent'anni fa che sono stati "causa o concausa di malattie dovute all'inquinamento ambientale" ma quei motori "rispettavano gli standard dell'epoca".
In Italia, però, secondo il ministro, le procedure di valutazione ambientale sono "molto lunghe, troppo se comparate con altri paesi europei e rischia di essere fuori fase rispetto a investimenti in tecnologie". Anche le bonifiche dei siti industriali prevedono "procedure complesse, non molto lineari", basti pensare che il processo sull'area dell'Ilva "è iniziato nel 2003 e la procedura non è ancora conclusa". Queste procedure, osserva il ministro, "non danno grandi risultati". Il dato generale: "Su 57 siti da bonificare sono 3 o 4 casi di bonifiche avviate e 2 quelle realizzate".
Certo, la vicenda è delicata: Clini ricorda che l'impianto siderurgico è “ha una "importanza strategica" per il paese e non solo per la provincia di Taranto nella quale rappresenta il 75% del Pil. Domani il ministro parteciperà a Bari, presso la Regione Puglia, ad una riunione sull'Ilva. Lo ha annunciato lui stesso in Aula. All'incontro sarà presente anche l'azienda e il tema è quello delle "criticità della autorizzazione ambientale e della bonifica del sito inquinato".
Domani si terrà a Taranto "una manifestazione dei sindacati e nel pomeriggio incontreremo i segretari delle maggiori organizzazioni sindacali per riferire del lavoro fatto", ha fatto sapere il ministro dell'Ambiente. Clini ha sottolineato che il governo vuole "proseguire un dialogo gia' avviato con le organizzazioni sindacali e Confindustria per cercare di gestire la situazione e i programmi in maniera coordinata, non dico concertata - ha detto -, ma sicuramente concordata".La situazione a Taranto "è molto delicata. Ci sono 20mila famiglie molto preoccupate per una eventuale chiusura degli impianti".
Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno proclamato un pacchetto di 4 ore di sciopero in tutti gli stabilimenti del Gruppo Ilva, con modalità e forme della mobilitazione che verranno decise territorialmente (manifestazioni, presidi sotto le Prefetture, ecc.), contro il rischio di chiusura dello stabilimento di Taranto e per una politica industriale che coniughi lavoro e ambiente. Alle manifestazioni parteciperanno anche Camusso, Bonanni e Angeletti, segretari generale di Cgil, Cisl e Uil.