Le risorse per le forze dell'ordine "devono essere continue, ordinarie, assicurate anno per anno: se non si investe in sicurezza si può fare molto poco contro la criminalità". Lo afferma il segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone, oggi (5 gennaio) ai microfoni di RadioArticolo1 nel programma Italia Parla (ascolta il podcast integrale).

Durante il periodo festivo appena trascorso, spiega, "le forze dell'ordine hanno assicurato la serenità ai cittadini: sia l'evento dell'Expo, sia l'apertura del Giubileo si sono svolti nel nostro paese senza rischi. Soprattutto tenendo conto del terrorismo internazionale, un fenomeno nuovo e insidioso, fatto di cellule organizzate ma anche di emulatori, difficile da prevedere".

Proprio per questo le risorse sono fondamentali. "Il solo aggiornamento delle tecnologie richiede una costante immissione di fondi - spiega Tissone -. Nel nostro settore c'è bisogno di innovare e cambiare sempre, a partire dai computer fino a tutte le altre dotazioni. Altrimenti non si combatte la criminalità". Le manovre di bilancio, però, vanno in direzione opposta: "Da 8-10 anni le varie Finanziarie hanno portato solo robusti tagli alla sicurezza: i governi che si sono succeduti non l'hanno considerata strategica, ovvero capace di creare sicurezza, legalità e anche posti di lavoro. Negli anni abbiamo avuto tagli per circa 7 miliardi di euro".

"Oggi c'è una leggera inversione di tendenza, dovuta agli effetti emergenziali del terrorismo, ma non è certo una svolta", osserva il segretario. "Occorre implementare le dotazioni del personale, e poi porre nella giusta attenzione le condizioni di lavoro degli uomini e donne in divisa. A loro va assicurata una giusta retribuzione. Oggi i rinnovi contrattuali sono bloccati da oltre 6 anni, esattamente come sono bloccate le indennità". Poi c'è il problema delle tecnologie: "I mezzi in dotazione vengono sostituiti con estremo ritardo. C'è una problematica legata alla spesa, basti pensare che una tuta per un operatore di polizia ha un costo che sfiora 1.500 euro, ma allo stesso tempo è indispensabile fornire dotazioni adeguate".

Il bonus di 80 euro è stato esteso anche alle forze dell'ordine. Così Tissone: "E' solo un surrogato di un contratto scaduto da molti anni. Non vi sono nel bonus riflessi previdenziali e pensionistici, non sappiamo come si svilupperà, non sappiamo se verrà rinnovato o è un'una tantum. Senza contare che si scavalca il ruolo dei sindacati, con una strategia che il premier Renzi ripete sempre, è lui l'unico a decidere quanto stanziare e quando. Si ignora l'organizzazione sindacale che conosce il settore e può indicare l'allocazione di risorse nel modo migliore possibile".

"Ci auguriamo di sederci a un tavolo con il governo: vogliamo rendere strutturale il bonus di 80 euro, poi ragionare sui 74 milioni per le forze dell'ordine previste in legge di stabilità. Questo significa un aumento di 4-5 euro medio a persona. Bisogna parlare seriamente di molti temi, tra cui le indennità notturne e festive del personale che oggi garantisce il servizio per pochi euro", conclude Tissone.

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