Pietro Ingrao
CRISI E RIFORMA DEL PARLAMENTO
Con un Dialogo epistolare sulle istituzioni con Norberto Bobbio e un saggio di Luigi Ferrajoli
L’Italia del 1985, quando venivano pubblicati i saggi qui raccolti, era completamente diversa dall’Italia di oggi. Eppure le riflessioni di Ingrao appaiono più che mai attuali. Trent’anni fa i fattori di crisi delle istituzioni rappresentative erano infinitamente meno gravi di quelli che stanno oggi svuotando e demolendo la nostra democrazia. E tuttavia essi erano tutti già lucidamente avvertiti e denunciati, con incredibile lungimiranza. Di fronte alla sempre più emergente subalternità del Parlamento, Ingrao propone una riforma della macchina dello Stato e delle sue strutture ottocentesche basata sul monocameralismo e la riduzione drastica del numero dei parlamentari. Rileggere queste pagine oggi, proprio mentre si discute della riforma del Senato, appare più che mai indispensabile.  

Rino Bianchi, Igiaba Scego

ROMA NEGATA
Percorsi postcoloniali nella città
Libia, Somalia, Eritrea, Etiopia: quali sono le tracce dell’avventura coloniale italiana a Roma? Negli anni trenta del secolo scorso Asmara, Mogadiscio, Macallè, Tripoli, Adua erano nomi familiari agli italiani. Eppure di quella storia ora si sa poco o niente. Roma negata è un viaggio attraverso la città per recuperare dall’oblio un passato coloniale disconosciuto e dare voce a chi proviene da quell’Africa che l’Italia ha prima invaso e poi dimenticato. Igiaba Scego racconta i luoghi simbolo di quel passato coloniale nel Corno d’Africa; Rino Bianchi li fotografa, assieme agli eredi di quella storia. Il risultato è una costruzione narrativa e visiva di un’Italia decolonizzata, multiculturale, inclusiva, dove ogni cittadino possa essere finalmente se stesso.  

Giuseppe Burgio (a cura di)

OLTRE LA NAZIONE
Conflitti postcoloniali e pratiche interculturali Il caso della diaspora Tamil Perché il nazionalismo sembra ancora, forse più che in passato, diffuso in un mondo globalizzato? Come interagisce il nazionalismo con le politiche di genere? Possiamo ancora chiamare “migrazioni” i fenomeni di diaspora che stanno trasformando le nostre società? Come possiamo discutere di intercultura in presenza del terrorismo internazionale? Il volume a cura di Giuseppe Burgio cerca di rispondere a queste domande a partire dal caso dei Tamil dello Sri Lanka, per analizzare il complesso rapporto tra termini che sembrano antitetici (identità, nazionalismo, differenze, intercultura) e inquadrare esplicitamente il nesso tra il nazionalismo, le differenze e la violenza.  

Francesca Carrera e Emanuele Galossi (a cura di)

IMMIGRAZIONE E SINDACATO
Lavoro, cittadinanza e rappresentanza. VII RAPPORTO IRES
Giunto alla sua settima edizione, il rapporto Ires-Cgil analizza il fenomeno immigrazione attraverso tre concetti chiave: il lavoro, la cittadinanza e la rappresentanza. L’immigrazione non può essere considerata un evento casuale da gestire in modo «emergenziale» ma va interpretata e affrontata come un fenomeno strutturale complesso, tanto sul piano nazionale che su quello europeo. Tra gli argomenti trattati: il mercato del lavoro immigrato negli anni della crisi, le condizioni di lavoro degli stranieri, la presenza degli immigrati nella Cgil, le azioni a tutela dei lavoratori immigrati, la partecipazione politica degli immigrati e il ruolo delle seconde generazioni e, infine, le politiche per l’immigrazione e la cittadinanza, in Italia e in Europa.  

Gabriele Mammarella

BRUNO BUOZZI
Una biografia politica
Una ricca biografia dedicata a una delle più importanti figure del sindacalismo italiano, Bruno Buozzi, a settant’anni dalla morte. Mammarella ricostruisce la sua vicenda politica per comprendere le premesse di quel sindacato plurale e dinamico che fu la Cgil unitaria nata con il Patto di Roma nel 1944 e guidata da Giuseppe Di Vittorio. Ma la peculiarità del volume risiede in molte ricostruzioni inedite di alcuni avvenimenti cruciali. Tra le rivelazioni più interessanti c'è la puntuale ricostruzione dell’eccidio de La Storta di cui l’autore sottolinea la presenza quanto mai sospetta di Kappler e Priebke. Fu proprio quest’ultimo, secondo l’autore, ad orchestrare la cattura di Buozzi e della maggior parte delle vittime che persero la vita il 4 giugno del 1944.  

Anselmo Botte
IL RACCONTO GIUSTO
Storie di amianto e di operai all’Isochimica di Avellino Nicola, Michele, Giovanni, Nicolangelo, Antonio e Carlo. Sono gli operai dell’Isochimica di Avellino a cui Anselmo Botte dà voce in questo libro. Con loro ripercorriamo la storia dell’azienda di Elio Graziano che negli anni ottanta scoibentò circa tremila carrozze per conto delle Ferrovie dello Stato e realizzò la più grande bonifica da amianto in Europa. come? Una «stecca» per grattare, dell’acido per rimuovere il catrame, niente di più. Nessuna protezione, nessuna tutela. L’azienda colpevole, lo Stato silente. Oggi, a trent’anni di distanza, dopo aver lavorato soltanto con un fazzoletto sul naso «come i banditi del farwest», gli operai dell’Isochimica fanno un bilancio del dramma del mesotelioma da asbesto.

Lucian Boia

FINE DELL’OCCIDENTE?
Lucian Boia – molto noto in Europa ma ancora poco conosciuto in Italia – sposa la tesi culturalmente "scomoda" che l'Europa prima e gli Stati Uniti dopo abbiano dominato il globo (anche) in virtù della “diversità”, se non della "superiorità" della loro civiltà in campi cruciali. Fine dell’Occidente? è un libro eterodosso che non a caso viene pubblicato all’interno della collana Doxxi, nata proprio per ospitare riflessioni controcorrente e “politicamente scorrette". L'appassionata, e a tratti persino apologetica, difesa del "miracolo occidentale" ha incontrato in Romania, e incontrerà anche altrove, numerose riserve. Ma il libro di questo “conservatore” europeo va letto soprattutto come un appassionato grido di allarme contro i rischi mortali a cui è esposto il sistema della civiltà occidentale di fronte al dilagare dei valori della tecnica e dell'individualismo.  

Nicola Cicala e Agostino Megale

POVERI SALARI
Difesa dei contratti, peso del fisco e produttività ferma
Il salario è uno strumento di riconoscimento del lavoro, ma è anche un importante segnale della più o meno equa distribuzione dei redditi e della ricchezza. E quando i salari sono bassi non solo non c’è giustizia sociale, ma si pone anche un freno allo sviluppo. Il volume analizza il rapporto tra salari, inflazione e produttività dai primi anni duemila a oggi, evidenziando le debolezze strutturali del sistema Italia e le conseguenze drammatiche della crisi globale sulla crescita, l’occupazione e la produttività. Per ripartire sia necessario riequilibrare e riformare il modello di sviluppo, regolando la finanza, rafforzando la democrazia, favorendo una società più equa. 

Fondazione Cercare Ancora

CAPITALISMO FINANZIARIO GLOBALE E DEMOCRAZIA IN EUROPA
l volume ospita relazioni e contributi del convegno promosso lo scorso anno a Roma dalla Fondazione Cercare Ancora. Filo rosso dei diversi saggi è la tesi secondo cui esisterebbe un’incompatibilità tra la democrazia in Europa e la natura e la struttura del capitalismo finanziario globale. Un capitalismo in cui i diritti individuali sono stati considerati formalmente inalienabili, mentre i diritti sociali sono stati completamente assoggettati all’andamento dell’economia, della concorrenza e della competitività, determinando un primato assoluto delle élites in nome della governabilità. I vari contributi tracciano alcune strade possibili per ripensare il rapporto tra democrazia, diritti ed economia - ponendo fine al dominio di quest’ultima sui diritti - e lo fanno riprendendo il lascito più consistente del pensiero politico che ha ispirato i nostri padri costituenti e le Costituzioni democratiche nate in Europa.

Alfiero Grandi (a cura di)

RIUNIFICARE IL MONDO DEL LAVORO E’ POSSIBILE OGGI
È già da tempo che la politica non si rapporta più in maniera diretta con il mondo del lavoro subordinato, oggi più che mai frantumato. E nemmeno la sinistra ha fatto eccezione, sia per le sue inefficaci scelte politiche, sia perché è stata investita dal rimprovero generalizzato alla politica. D’altro canto le forme di lotta da tempo indicano sempre più frequentemente il prevalere della disperazione. Nella gravissima crisi attuale, e contro l’uso politico che ne viene fatto, la sinistra deve allora aiutare i lavoratori a riprendere coscienza della loro forza potenziale, rispetto a una condizione subalterna sempre più unificante verso il basso. Deve farlo partendo dalla consapevolezza che per i lavoratori subordinati la sinistra oggi non è più la prima opzione di voto, e che bisogna ricominciare a dare risposte politiche in grado di invertire la rotta della subalternità.

A cura di Anna Salfi e Fiorenza Tarozzi
DALLE SOCIETA’ DEL MUTUO SOCCORSO ALLE CONQUISTE DEL WELFARE STATE
Il volume, promosso dalla Fondazione Argentina Bonetti Altobelli, propone un contributo storico al dibattito politico e sindacale sulla riforma del sistema italiano di welfare. I saggi che compongono il libro tracciano la nascita e lo sviluppo del welfare state collocandoli nel contesto europeo. Dalla stagione post-risorgimentale, passando per il periodo tra le due guerre, il libro analizza l’origine del sistema di welfare universalistico pensato per garantire a tutti i cittadini l’esercizio dei diritti universali. Accanto all’excursus storico trovano posto all’interno del volume alcuni approfondimenti su temi specifici come quello della sanità, del diritto all’abitare, dell’istruzione e dell’educazione.