"La Filcams-Cgil non riconosce la sigla del contratto Terziario-Distribuzione-Servizi, che 'ratifica' l’accordo separato del 26 febbraio tra Confcommercio, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. Siamo di fronte ad una conclusione del tutto arbitraria del negoziato per il rinnovo del contratto di settore, resa possibile dall’assenza di regole in materia di rappresentatività dei soggetti contrattuali e dal mancato rispetto della più elementare norma democratica, il voto delle lavoratrici e dei lavoratori". E' quanto scrive in una nota il segretario generale della Filcams Cgil, Franco Martini.

"La Filcams-Cgil - prosegue Martini - l’organizzazione sindacale di categoria di gran lunga più rappresentativa, che non ha condiviso l’intesa, aveva proposto di svolgere la consultazione, con voto certificato delle lavoratrici e dei lavoratori, all’esito della quale si sarebbe correttamente attenuta. Le categorie di Cisl e Uil si sono opposte, rifiutando di applicare quanto chiesto dalle loro stesse confederazioni in occasione dell’accordo Fiat di Pomigliano e Confcommercio ha assunto un atteggiamento pilatesco, accettando che si consumasse un atto del tutto arbitrario".

"La Filcams-Cgil proseguirà nei prossimi giorni la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori per illustrare le ragioni della mancata firma e continuerà a promuovere l’iniziativa di mobilitazione nei luoghi di lavoro e nei territori, per difendere le condizioni economiche e normative peggiorate dall’accordo separato, mantenendo forte l’impegno per la qualificazione e la trasparenza del sistema complessivo della bilateralità e del welfare contrattuale", conclude Martini.