Una newco con una dote di 1,4 miliardi di euro, composta di partner finanziari (fondi di investimento o Fondazioni bancarie), mondo bancario (Intesa San Paolo e forse Mediobanca) e componente industriale (Air One in testa). Sarebbe questa la cordata italiana per l?acquisto di Alitalia messa a punto da Bruno Ermolli, il consulente del premier Berlusconi, secondo quanto ricostruisce il Messaggero. La maggioranza della new company andrà al fronte industriale, cui si sarebbe aggiunto (oltre ai nomi già confermati di Ligresti, Tronchetti Provera, Gavio, Moretti Polegato, Bracco) anche l?imprenditore mantovano Roberto Colaninno. Il proprietario della Piaggio, che sembrerebbe disposto a investire cifre importanti (si parla di 200 milioni), potrebbe puntare a un ruolo di primo piano nella gestione della nuova Alitalia, ad esempio quello di presidente. Se l?operazione andasse in porto, la rosa dei possibili amministratori delegati si restringerebbe a soli due nomi: Riccardo Ruggiero (con cui Colaninno ha lavorato per Telecom in Francia) e Rocco Sabelli (con cui ha lavorato in Telecom, Piaggio e Immsi). In questi giorni, intanto, si scioglieranno alcuni nodi: il Tesoro dovrà chiarire la nuova procedura di vendita in cui inserire l?eventuale cordata italiana, a partire dall?accesso alla due diligence finora negata a Ermolli dal cda della compagnia; vi è poi la questione del rinnovo del management dell?aviolinea, dal 2 aprile priva di un presidente esecutivo.