"Abbiamo fatto la cosa necessaria, adesso bisogna farla per bene, credo che l'intervento forse sia stato anche tardivo se si trattava, come si tratta, di fermare la guerra di Gheddafi contro il suo popolo". Lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ospite di 'Radio anch'io'.

"Noi –aggiunge Bersani- dobbiamo partecipare a questa operazione che deve stare nei limiti del mandato delle Nazioni unite, dobbiamo parteciparci con il profilo giusta e una posizione politica chiara. Purtroppo noi siamo in una situazione anche di debolezza, sia per il pregresso, molti Paesi hanno avuto rapporti realistici con la Libia, noi a volte li abbiamo avuti perfino servili negli ultimi tempi, questo ci indebolisce. Spero che non ci indebolisca troppo anche questa divisione all'interno della maggioranza, perché abbiamo da un lato dichiarazioni iperbellicose, dall'altro dichiarazioni di disimpegno nella stessa maggioranza di governo, questo certamente non fa bene".

"Per parte nostra -assicura Bersani- nei limiti delle indicazioni del mandato delle Nazioni Unite, sosterremo questa operazione". La nostra Costituzione -puntualizza poi - ripudia la guerra come soluzione delle controversie internazionali, ma non certamente l'uso della forza per ragioni di giustizia e dentro decisioni che siano di organismi ai quali abbiamo delegato una parte della nostra sovranità, in particolare le Nazioni Unite, perché se noi lasciamo correre anche i massacri credo che veniamo meno ad un compito basico che ci assegna la nostra Costituzione. Voglio credere che non si stiano bombardando i civili, credo che l'operazione militare sia riferita a fermare le basi logistiche, le basi di partenza delle offensive del governo di Gheddafi".

Bersani esclude poi che "Gheddafi sia in condizione di nuocere" all'Italia, "dobbiamo avere paura che a questa operazione militare non si accompagni un'iniziativa politica".