Nella mattina di oggi (29 agosto) è stata firmata presso il ministero del Lavoro a Roma l’intesa per la cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività, per i lavoratori della Martinelli Ettore di Sassuolo fallita il 23 luglio scorso. Al dicastero erano presenti i rappresentanti della Fiom Cgil di Modena, insieme ai delegati, al curatore fallimentare e al rappresentate dell’Agenzia regionale per il Lavoro. La cassa integrazione ha decorrenza retroattiva a partire dal 24 luglio 2019 e durerà 12 mesi, riguarderà tutti i lavoratori in forza a quella data.

“Questo ammortizzatore, oltre che dare una risposta sul piano economico ai lavoratori – afferma la Fiom modenese – consentirà al curatore di avere a disposizione un lasso di tempo per verificare gli interessamenti informali dei giorni scorsi all’acquisizione dell’azienda, tenendo in piedi un minimo di struttura organizzativa aziendale che possa permettere la ripresa dell’attività produttiva. Per accelerare i tempi di erogazione della cassa integrazione, i lavoratori si avvarranno del protocollo di intesa regionale con le banche che anticiperanno le somme dovute”.

“Bisogna dare atto al curatore e al tribunale fallimentare di Modena – affermano Cesare Pizzolla e Alessandro Fili della Fiom Cgil – di avere dimostrato sensibilità ai problemi dei lavoratori permettendo in tempi rapidi l’inoltro della richiesta di cassa integrazione, nonostante il mese di agosto, e alla Regione Emilia Romagna che ha collaborato attivamente per raggiungere questo primo risultato per i lavoratori”.

“Non si può dire lo stesso del sindaco di Sassuolo – continuano Pizzolla e Fili – che oltre a mettersi delle medaglie con la stampa, non ha dato nessun contributo al raggiungimento del risultato, millantando di aver sostenuto sin dall’inizio il ricorso all’ammortizzatore sociale, quando invece questo è stato avanzato e messo in atto grazie al lavoro di altri soggetti. Anzi, il sindaco al primo incontro di due mesi fa, non conosceva neanche l’esistenza e la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione per cessazione”.

“Ci auguriamo – concludono i sindacalisti della Fiom – che il sindaco sappia gestire i problemi della cittadinanza meglio di quanto abbia fatto sul tavolo sindacale. L’accordo di oggi è la riprova che si possono trovare soluzioni senza dover fare 2.500 chilometri per andare a lavorare in Russia, come proposto dal sindaco di Sassuolo”.