Gli scioperi del marzo 1943, il Patto di Roma, la fine della dittatura fascista. Le parole di Berlinguer, Di Vittorio, Lama, Pertini, Scalfaro e Togliatti
Il 31 maggio 1996 il suo cuore cessa di battere. "Grazie per avermi offerto una vita piena - disse – una causa grande, una ragione giusta di impegno e di lotta"
L'università romana è occupata da qualche settimana. Il segretario generale della Cgil prova a dialogare con gli studenti. Il suo comizio dura solo venti minuti, La contestazione lo costringe ad abbandonare l'ateneo. "Dovevo farlo" - dirà - "Era necessario far scoppiare il bubbone, bisognava che si capisse dove stava il pericolo e di che cosa si trattava”
Prima di essere ammesso nella Resistenza, un partigiano andava esaminato. Per il futuro segretario generale della Cgil quell'esame avvenne in mezzo campi di grano. Fu una conversazione su giustizia sociale e libertà nel ricordo del fratello Lelio, fucilato dai tedeschi
Il 31 maggio 1996 muore a Roma il segretario che più a lungo nella storia aveva guidato la Cgil, giovane partigiano protagonista della stagione fondativa della democrazia italiana, dirigente sindacale e uomo di sinistra, costruttore del sindacato e della Repubblica
Sono le 8 del mattino. All'università La Sapienza di Roma i volti sono tesi. Quelli degli studenti e quelli degli operai, quelli del movimento e quelli del sindacato. Le aule sono occupate da poco più di due settimane, lavoratori e docenti devono mostrare i documenti al servizio d'ordine studentesco per poter entrare. Il Pci e la Cgil tentano il dialogo impossibile. Dal palco allestito in fretta il segretario della Cgil dice: "Noi non pensiamo di poter agire senza di voi e tanto meno pensiamo di poter agire contro di voi". Non basta. Pochi minuti e viene giù tutto, insieme ai sassi e alla violenza, si spezza il legame che, neppure dieci anni prima, aveva fatto del '68 e dell'Autunno caldo un biennio di conquiste sociali
L'accordo separato del 12 febbraio 1984 stabilisce un ulteriore taglio della scala mobile e segna una spaccatura all'interno del sindacato. Contro il decreto varato dal governo, il 14 febbraio, la Cgil scende in piazza con un milione di persone. La legge però entra in vigore, poco più tardi termina l'esperienza dell'unità sindacale e della Federazione unitaria
In onda sabato 18 dicembre alle 16.30 su Rai 3 "Luciano Lama 1921-2021", l'opera dedicata allo storico leader della Cgil. La regista Valeria Parisi: "Vogliamo arrivare a tutti quelli che non lo conoscono. È stato un protagonista della nostra Storia. Il sindacato è essenziale anche oggi"
Attraverso le voci dei suoi collaboratori e compagni la Cgil di Terni ha ricostruito una pagina importante della vita del sindacalista, primo cittadino del piccolo comune umbro da 1989 al 1996
A cento anni dalla nascita, il premier rievoca "con commozione" la figura del leader sindacale. "Uomo coerente e coraggioso, ha guidato la Cgil in anni terribili, opponendosi in modo fermo alla brutalità dell'estremismo"
È "Luciano Lama 1921-2021". Parla la produttrice e autrice del soggetto, Didi Gnocchi: "Abbiamo ricostruito la sua figura e uno spaccato dell'Italia. Un uomo straordinario che ha fatto la democrazia. Per gli operai era uno di loro"
Iniziativa al Senato per ricordare lo storico segretario generale della Cgil che fu anche un partigiano, un apprezzato politico e “un fedele servitore delle istituzioni”
Figlio di un capostazione delle ferrovie, Luciano Lama nasce a Gambettola cento anni fa, il 14 ottobre 1921. Giovane partigiano protagonista della stagione fondativa della democrazia italiana, dirigente sindacale e uomo di sinistra, la sua segreteria è la più lunga nella storia ultracentenaria del sindacato di Corso d'Italia. Protagonista suo malgrado persino sabato scorso quando i fascisti che hanno attaccato la sede del sindacato hanno tirato via e sottratto la tela che lo raffigurava ed era esposta all'esterno dell'edificio
In diretta il 6 luglio su Collettiva il convegno dal titolo dal titolo “Lama e la democrazia italiana: la Resistenza e la lotta al terrorismo”, a cura di Cgil e Anpi, in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio e l’Associazione Luciano Lama
La sfida più terribile che Luciano Lama si trovò ad affrontare nei lunghi anni della sua segreteria fu quella della lotta armata: la principale preoccupazione fu sempre sollevare una barriera invalicabile tra terroristi e lavoratori